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Un Cagliari tutto cuore per fermare la Juventus

di Stefano Ambu
Rog in azione a Udine. Contro la Juve potrebbe ritrovare una maglia da titolare
Rog in azione a Udine. Contro la Juve potrebbe ritrovare una maglia da titolare

I rossoblù provano a interrompere la serie negativa ma sanno che sarà dura. Si ferma Goldaniga, in attacco torna Pavoletti, Rog dall’inizio è una possibilità

09 aprile 2022
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CAGLIARI. Quarta contro quart’ultima. Non è proprio un testa coda, ma quasi. E sia Cagliari che Juventus non vogliono uscire fuori strada. La squadra di Mazzarri cerca di evitare come la peste il record stagionale delle cinque sconfitte di fila: anche solo un punto sarebbe carburante per il morale e per la classifica. Ma anche Allegri, nella terra che l’ha lanciato nel grande calcio, non può permettersi smancerie nostalgiche o sconti. Dopo la sconfitta con l’Inter la Juventus non sta più lottando per lo scudetto. E questo per il Cagliari può essere un bene. Ma ci sono due fattori che possono giocare contro il Cagliari: la corsa dei bianconeri per il quarto posto. Poi c’è anche la forza dell’avversario: Vlahovic è il pericolo numero uno, ma i possibili trabocchetti sono tanti.

Mazzarri ha guardato e riguardato l’altra sfida con i bianconeri, quella della batosta uno a cinque con l’Udinese. E ha capito - e cercato di fare capire - gli errori commessi. Le strategie anti Juve partono dalla difesa. Ma dietro c’è già un problema: gli uomini contati. Ieri si è fatto male Goldaniga e a Mazzarri non resta altro che il trio Altare-Lovato-Carboni. Ceppitelli è ancora ko, difficile pensare a Obert o a Walukiewicz dall’inizio della gara. Una difesa under 21 e 20 con Altare, 1998, fuori quota per rispondere con corsa e aggressività agli assalti della Juve. Anche se poi la sfida sarà decisa da quello che succederà a centrocampo.

Anche lì soprattutto Deiola e Dalbert dovranno farsi in quattro per non far ragionare una mediana che, anche se ha perso Locatelli, si presenterà con Zakaria, Arthur e Rabiot. La costruzione del gioco senza lo squalificato Grassi? Sarebbe stata difficile anche con l’unico regista in rosa in campo: Mazzarri proverà a cercare profondità con Pavoletti con il centrocampo che dovrá davvero essere implacabile sulle seconde palle. O magari proverà a cercare ampiezza e uno contro uno a destra con Bellanova. Anche se questo ormai lo hanno imparato tutti e non sarebbe proprio la classica mossa a sorpresa. A sinistra potrebbe esserci spazio per il rilancio di Lykogiannis: se si vuole utilizzare Dalbert a centrocampo non c’è alternativa. Anche perché sembra improbabile la replica di quanto visto al “Friuli” con Zappa a destra e Bellanova a sinistra. Davanti Joao Pedro e Pavoletti con Pereiro terza possibilità: le gerarchie sembrano abbastanza chiare e sembrano escludere l’ipotesi di un Keita dal primo minuto.

Mazzarri promette una squadra equilibrata: niente “tutti in attacco” stile Udine se le cose dovessero inizialmente mettersi male. Obiettivo: rimanere sempre in partita. Anche per ritrovare quella compattezza che dovrá essere indispensabile per le successive sei gare. In fondo il Cagliari della rimonta era ripartito proprio da una gara tutta cuore proprio contro la Juventus. Con la differenza che, a sette dalla fine, il Cagliari ha quasi l’obbligo di muovere la classifica soprattutto perché c’è un Genoa che dietro ringhia e rincorre anche se il suo tecnico, dopo la vittoria del Verona firmata da Simeone, non è più invincibile.

Domus quasi piena: venduti tredicimila biglietti. Ore decisive per provare a festeggiare con il sold out il ritorno alla capienza al cento per cento.

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