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La Champions della Dinamo comincia con una sconfitta

di Antonello Palmas
La Champions della Dinamo comincia con una sconfitta

Esordio amaro per i sassaresi che guidano per un tempo ma poi devono inseguire

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Sassari Anche l’Europa non sorride alla Dinamo. Non è un bel momento, anche se le giustificazioni sono tante e sono quelle di una squadra in ritardo nell’inserimento dei nuovi e nella condizione di alcuni. E così arriva una sconfitta per 76-87 dalla prima in casa, nel turno inaugurale della Fiba Champions League che vedeva i sassaresi opposti all’Unicaja Malaga. Presenza di pubblico deludente per essere il primo appuntamento in casa, Raspino parte in quintetto a sorpresa al posto di Jones insieme a Robinson, Kruslin, Bendzius e Onuaku,mentre l’Unicaja schiera Perry, Brizuela, Osetkowski, Lima, Barreiro. Robinson parte subito forte con 4 centri in entrata e Onuaku comincia a spadroneggiare sotto (13-6). Bendzius segna il +10 (16-6) certificando le difficoltà degli spagnoli, sorpresi dalla aggressiva leggerezza con cui la squadra di Bucchi ha approcciato il match. Timeout e quintetto tutto nuovo per coach Navarro, ma Krusklin da tre e Bendzius (2/2) infieriscono (21-6 al 6’). Prime rotazioni sassaresi e gli andalusi, trascinati dal sosia di Ibra, Dedovic, e da Kravish, si scuotono con un 11-0 (21-17 23-19 al 10’).

Dinamo da qualche minuto meno brillante, Dowe conferma qualche difficoltà, Jones qualche progresso: Màlaga impatta al 13’ con Kalinoski ma i biancoblù (ieri in divisa verdolina) riescono a frenare l’onda di ritorno degli iberici (34-28 con Onuaku e Robinson al 17’). Poi qualche pasticcio contro la pressione ospite e l’Unicaja sorpassa per la prima volta sul 34-35), riuscendo a riposare sul 41-47 con la tripla di Kalinoski sulla sirena.

Al rientro sul parquet il Banco sembra più carico e Jones pareggia da tre (49-49), Kravish è un problema sotto canestro,ma Onuaku in tap-in porta seppure per poco avanti i suoi (57-56 al 26’). Robinson è fuori con tre falli, ma Dowe mette finalmente i primi punti e riprende coraggio, ma Osetkowski dal perimetro e ai rimbalzi è implacabile e Diaz firma il 60-69 (63-69 al 30’).

Sassari però c’è sempre, non abdica, difende duro e riparte in transizione: Onuaku con un 2+1 e la tripla di Kruslin valgono il momentaneo pari (69-69 al 32’).Manca però la lucidità e Màlaga torna a comandare (70-82 al 36’). Questa volta è dura rientrare, ma in questa fase di stagione i Giganti hanno mostrato capacità insospettabili di resilienza. L’obiettivo ora è perdere con un distacco accettabile in chiave differenza canestri, non è però semplice contro un Màlaga che ha più energiece risorse fresche in panchina, prosegue nel pressing e non fa respirare: la risalita termina sul 76-85 (76-87 finale). Non c’è da deprimersi, ma da lavorare. Il pubblico capisce e applaude.

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