La Dinamo vuole un’arena per battere l’ostico Verona
Biancoblù al PalaSerradimigni: c’è da porre fine al periodo no
Sassari Chiaro che oggi 9 ottobre non sono ammessi passi falsi. E non solo perché al PalaSerradimigni arriva una matricola come Verona che ha dimostrato di essere già competitiva liquidando brindisi all’esordio. Il atto è che la Dinamo Banco di Sardegna deve dimenticare i suoi problemi e vincere, non ci sono alternative se non si vuole rischiare di farsi male al morale più che alla ancora giovane classifica.
L’incontro con la pattuglia di Ramagli arriva dopo tre sconfitte dolorose in altrettante competizioni, che hanno tante scusanti alle quali però gli stessi protagonisti non sono più intenzionati ad appendersi. Delusione cocente con Bologna nella finale di Supercoppa quasi vinta, ko a Varese nell’esordio del campionato, quindi quello in Fiba Champions mercoledì scorso contro il pur forte Màlaga. Troppo per un club ambizioso come quello sassarese, che ha bisogno assoluto di un’iniezione di entusiasmo. La Dinamo non recupera alcuno dei tre infortunati: l’ex Chessa (stagione 2012-13) e Devecchi non sono ancora a posto, figuriamoci Treier alle prese con un infortunio più fastidioso. I veronesi hanno il solo Francesco Candussi in dubbio. Gli altri ex del match sono il “sassarese” Jamal Jones (2017/18 in A2) e l’altro biancoblù Luca Gandini (dal 2013 al 2015). I precedenti risalgono agli ormai lontani tempi della A2 e sono dieci (7-3 per i veneti). Attenzione a Wayne Selden: sua la tripla della vittoria con Brindisi, ma con 25 punti (5/8 da due e 4/9 da tre) l’ala americana è stata anche il miglior realizzatore dell’intera prima giornata.
L’altro tiratore da tenere d’occhio è Andersson, che ha trascinato Verona alla promozione dopo 20 anni di assenza dalla massima serie. Ma hanno punti nelle mani anche Casarin (figlio dell’ex Dinamo, ora dirigente Reyer, Federico) e l’esperto Rosselli. Smith dovrebbe essere l’uomo designato a duellare con Onuaku sotto canestro, ma in area la Tezenis fa affidamento anche a Holman, abile pure dal perimetro. Johnson è stato l’unico a deludere all’esordio tra i veronesi. Il coach di casa chiede una grande gara difensiva per contenere il talento e la capacità da tre dei veronesi e sa che una vittoria servirebbe come l’aria a una Dinamo che ha solo bisogno di due punti per sbloccarsi e innestare le marce alte.