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Dinamo, la risposta è giusta

di Antonello Palmas
Dinamo, la risposta è giusta

La vittoria su Scafati può rappresentare l’inizio di un nuovo corso Ora occorre continuità. Bendzius quinto “triplista” di sempre

22 novembre 2022
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Sassari Vietato esaltarsi troppo, è stato compiuto solo un primo importante passo, ma questa Dinamo dopo averne passate di tutti in questi mesi di illusioni e disillusioni sa di non potersi cullare sugli allori dopo la vittoria su Scafati e che ora occorre proseguire sulla strada della continuità: già domenica si gioca sul campo di una Pesaro reduce da un partitone a Brindisi, sarà una prima riprova del salto di qualità operato dai ragazzi di Bucchi. Che ieri erano chiamati a un impegno decisamente più rilassante, quello con il media-day, tra foto e video in un clima goliardico che parlano di una svolta anche sul piano dell’umore.

Vietato esaltarsi, ma non perché i Giganti hanno battuto l’ultima in classifica (che comunque ha elementi di livello e potrebbe presto riprendersi): posto che le squadre in difficoltà sono spesso problematiche da maneggiare (e ricordando il piccolo particolare che anche Sassari sino a domenica lo era), si dimentica che i biancoblù hanno già affrontato formazioni in crisi di risultati, perdendo però in maniera netta: Trieste prima di battere la Dinamo aveva una vittoria in 5 gare ed era in fondo alla classifica con Scafati; Treviso era a quota zero quando rifilò a Sassari una sonora sconfitta. Cosa significa? Che il successo sui campani ha un valore assoluto perché testimonia il cambio di passo di una squadra che aveva bisogno di tempo per assorbire i problemi che le hanno impedito di creare chimica e condizione, e doveva prendere una decisione su Onuaku: l’inserimento di Stephens, meno talentuoso, meno dominante, ma al quale si chiede di usare al meglio e con continuità le sue caratteristiche al servizio del team, è appena cominciato.

La pensa così anche Gerald Robinson, che ha faticato in questo avvio di stagione causa infortunio, ma sta lentamente risalendo: «Ogni vittoria è importante specie se costruita di squadra – dice dopo aver smentito le voci che lo volevano in trattative più che avanzate con l’Hapoel Tel Aviv – e lo è ancor di più perché venivamo da una pausa. Non do tanto peso a una sola vittoria, ma abbiamo lavorato molo bene in queste settimane di sosta e si è visto quanto ci tenessimo a vincere. Il prossimo passo è la continuità». È proprio questo a contare: aver vinto mostrando dei progressi nel gioco, nella crescita dei singoli (Jones, Chessa, Nikolic, insieme al ritorno di Treier oltre ogni più rosea aspettativa), nell’atteggiamento in campo, nella voglia di non arrendersi, nella fiducia testimoniata alla prestazione super da tre punti.

E, a proposito, Bendzius con 7/9 nelle triple ha sfiorato il suo personale col Banco (8), diventando con 206 centri dall’arco il quinto di sempre dietro Federico Casarin (355), David Logan (319), Drake Diener (269) e Travis Diener (237).

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