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La Dinamo scopre il “Trucco” e riconquista il PalaSerradimigni

di Antonello Palmas

	<strong>Stefano Trucchetti</strong> festeggia la sua tripla contro Napoli
Stefano Trucchetti festeggia la sua tripla contro Napoli

Parla il 18enne Stefano Trucchetti che ha esordito in Serie A nella sua Sassari contro Napoli

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Sassari Quei 6’25” li ricorderà a lungo. Stefano Trucchetti, per tutti “Trucco”, aveva già esordito con la maglia della Dinamo, a Milano, negli ultimi minuti di una gara da dimenticare (ma non per lui), poi qualche giorno fa in Europe Cup a Lisbona. Ma domenica il 18enne sassarese ha potuto gustarsi l’emozione di entrare in campo al “PalaSerradimigni” contro Napoli, guadagnandosi la luce dei riflettori con 6’25” ad alta intensità.

«È stato davvero molto bello – dice Stefano – Il coach Nenad Markovic mi ha detto di tenermi pronto, di scaldare le gambe, e dopo un minuto mi ha gettato nella mischia. Prima di entrare mi ha detto solo di fare cose semplici, di giocare senza pressione, cosa che fortunatamente riesco a fare con una certa naturalezza. A quel punto ero pronto: sono entrato, e ho fatto la mia parte». Eccome: tanta garra e 5 punti: tripla dall’angolo e un arresto e tiro da due, che è una delle sue specialità, scatenando l’entusiasmo di pubblico e compagni. Suo il +30 del terzo quarto e il massimo vantaggio di +33 in avvio di ultimo parziale. Poi è andato un po’ su di giri per il troppo spingere sull’acceleratore, ma va bene così.

«A cosa ho pensato? A tutte le cose positive, al percorso fatto sino ad ora per arrivare sin qui». Ha colpito la grande carica e voglia di mettersi in mostra, l’occasione era ghiotta: «Per forza, sono il giovane della squadra, sono l’unico sassarese, è normale che ci metta una cattiveria diversa. Il pubblico mi ha dato una grossa mano, è stato bellissimo». Anche perché la Dinamo ha vinto e non si è trattato solo di una passerella finale in un match senza speranze, ma di partecipare a una giornata molto importante, quella della riscossa dei Giganti. «Sì è vero, si è vista una squadra diversa da quella delle precedenti partite – conferma Trucchetti – stiamo cominciano a capire determinate dinamiche e ciò che vuole esattamente l’allenatore. Trovati i meccanismi giusti è diventato tutto più semplice anche in allenamento. Sicuramente prima mancava un po’ più di pressione, di cattiveria. Stiamo imparando a essere più cinici in tutte le situazioni. Si è visto contro Napoli, quando abbiamo fatto il break decisivo e l’abbiamo portata a casa».

Grazie anche a una super-tripla con dedica a qualcuno sugli spalti: chi era il destinatario? «Me l’hanno chiesto in tanti, ma era un bacio rivolto a tutti, è il mio modo di esultare anche se di solito quando faccio canestro non festeggio. Questa volta però dovevo». Tra le cose che sono venute in mente a Stefano anche quella partenza da Sassari a soli 13 anni per inseguire una carriera facendosi le ossa nelle giovanili e nella B del nord Italia, le più formative che ci siano: «Una scelta fondamentale per la quale devo ringraziare la mia famiglia che me lo ha permesso e mi è stata vicina – dice Trucchetti, che dopo il diploma in ragioneria si è iscritto in Scienze motorie – ma sia chiaro: questi minuti in campo sono solo il primo tassello, non mi sento certo arrivato. Anzi, devo proprio partire... E oggi (ieri) ero già in palestra per preparare la prossima».

Cosa si devono aspettare da questa stagione i tifosi, sino alle 12 di domenica scorsa un po’ delusi: «Ci rendevamo conto tutti, ma d’ora in poi contiamo su un altro clima. L’ambizione è quella di fare i playoff, andare il più avanti possibile in coppa». E Trucchetti cosa si aspetta? «Fare più esperienza che posso, racimolare tutti i secondi in campo che mi vorrà dare il coach. Io sono pronto».

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