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Tore Pinna: «Ambiziosa ma umile, la Torres non si pone limiti»

di Roberto Muretto
Tore Pinna: «Ambiziosa ma umile, la Torres non si pone limiti»

Il preparatore dei portieri rossoblù fa il punto in vista dei playoff

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Sassari Forse con più enfasi e un po’ meno di compostezza, ma Tore Pinna, così come Stefano Udassi, ama la Torres dal profondo del cuore. Il preparatore atletico dei rossoblù, sa cosa significa vivere l’attesa delle partite in cui ci si gioca la stagione.

Come sta la squadra?

«È entrata nel clima playoff. Sono giorni sereni, si lavora senza nessuna pressione. Questo per me è importante. Sentire troppo le gare alla fine può giocare brutti scherzi». Si poteva fare di più del terzo posto? «Intanto esserci ripetuti non è poco. L'Entella ha avuto più regolarità di noi. Abbiamo la classifica che meritiamo. La squadra ha avuto delle battute a vuoto in due periodi diversi ed è stato in quei momenti che i liguri hanno scavato il solco».

Griglia dei playoff?

«Ci sono belle squadre. Benevento, Vicenza, Ternana, Catania, Pescara, tutte attrezzate per fare il gran salto».

Quale sarà il ruolo della Torres ?

«Noi possiamo giocarcela con chiunque. Contro le big abbiamo sempre fatto, qualche difficoltà in più l’abbiamo avuta con le “piccole”. Per quello che hanno fatto finora, i ragazzi meritano soltanto complimenti».

Lei da calciatore ha giocato i playoff, che cosa fa la differenza in queste sfide?

«Difficile dirlo. Si azzera tutto, inizia un altro campionato. Incidono moltissimo La voglia e la concentrazione. Il nostro obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, che vuol dire passare il prossimo turno. Giochiamo subito e forse è meglio, stare troppo fermi è un problema».

Quanta sarà utile l’esperienza dell’anno scorso?

«Conterà molto. Intanto è cresciuto il nostro grado di autostima, sappiamo che siamo una squadra forte e lo testimoniano anche i numeri . C’è più consapevolezza nei nostri mezzi, vogliamo dire la nostra, senza fare previsioni e sempre con umiltà».

Lei è stato un ottimo portiere, ci fa l’identikit di Andrea Zaccagno?

«Sento qualche critica perché gioca molto alto. Lo deve fare per il modo in cui sta in campo la squadra. Un questo calcio il portiere diventa un giocatore in più».

Il suo giudizio?

«In due stagioni ben 30 clean sheet e sono tanti. Andrea è esplosivo, secondo me può giocare tranquillamente in serie B. Quando è arrivato abbiamo lavorato molto sull’orientamento e gli spostamenti laterali. È migliorato tantissimo nelle uscite alte e questo grazie anche al contributo di Pierpaolo Garau, col quale lavoriamo insieme».

In città che aria si respira in questi giorni?

«Non sento l’entusiasmo come ai miei tempi. La squadra ha bisogno di essere caricata, incitata. Ma credo crescerà man mano che ci si avvicina alla partita. Serve vedere lo stadio pieno. Lo meritano i giocatori dopo due anni fatti alla grande. La capienza sarà di oltre seimila posti».

Quanto è importante avere un presidente come Udassi che è stato calciatore?

«Lui ha vestito come me i nostri colori. Conosce l'ambiente ed è bravo a gestire i momenti belli e quelli difficili, dosando le parole». La società è ambiziosa? «Tutti vogliamo vincere ma la cosa più bella è che la Torres vive in modo sereno. Abbiamo dirigenti seri che vogliono crescere e far diventare il nostro club un punto di riferimento per il calcio sardo».

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