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Alice Cocco: «Tornare alle gare da madri si può, io sono la prova»

di Gianna Zazzara
Alice Cocco: «Tornare alle gare da madri si può, io sono la prova»

La mezzofondista di Alà dei Sardi quindici giorni fa ha vinto la Corri Ittiri 2025

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Sassari Per Alice Cocco la Corri Ittiri 2025 è stata la prima vittoria dopo essere diventata mamma. «Vincere davanti a mio figlio, che meravigliosa emozione. Mi sono iscritta alla gara solo per divertirmi, non mi aspettavo niente, tantomeno di vincere. È stato bellissimo quando ho tagliato il traguardo per prima».

Alice, 30 anni a novembre, mezzofondista di Alà dei Sardi, la patria del cross, figlia d’arte (il papà è Antonio, ex mezzofondista), ha iniziato a correre a 5 anni e non ha più smesso.

Due titoli italiani allieve nel 2012 (cross e 3000 metri su pista) e uno nella campestre juniores nel 2014, Alice dieci anni fa si è trasferita a Varese per studiare Scienze motorie. Poi il matrimonio con Simone, siciliano e appassionato di triathlon, e la nascita, appena nove mesi fa, di Lorenzo.

Una mamma-atleta, cosa è cambiato?

«Dal punto di vista fisico nulla. Ho continuato ad allenarmi anche durante la gravidanza, fino al settimo mese. Poi ho ripreso a correre due mesi dopo il parto e i risultati sono arrivati subito. Il trofeo di Ittiri è uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto. Dal punto di vista mentale, la maternità mi ha dato una grande forza».

Adesso vive di nuovo ad Alà dei Sardi.

«Abitavamo a Ferrara ma il clima non era ideale per far crescere il nostro bambino. Adesso che sono tornata a casa ho potuto riprendere ad allenarmi con regolarità. Quando Lorenzo si addormenta lo porto da mia mamma e io vado a correre». Qual è la sua tabella di marcia? «Due, tre corse lunghe a settimana, massimo 10 chilometri, intervallate da uno o due lavori di ripetute, poi un po’ di esercizi a casa per il rinforzo muscolare. Mi segue Roberto Lombardi, del Team Ingargiola, che ringrazio».

Lei non si è mai fermata, neanche durante la maternità.

«Ho corso fino al settimo mese, mi ha aiutato a non prendere troppo peso. Poi con la pancia che cresceva la corsa ha iniziato a darmi fastidio alle articolazioni e così ho continuato con il nuoto. Ovviamente sempre sotto controllo medico».

Lei ha vinto due titoli italiani allieve e uno juniores, la sua era una carriera promettente.

«Mi infortunavo troppo spesso e così quattro anni fa ho deciso di rallentare. Per fortuna ho conosciuto mio marito Simone, che mi fatto conoscere il triathlon. Alla mia prima gara sono arrivata terza e così ho continuato. Ora mi divido tra il mezzofondo e il triathlon anche se vorrei spingere di più sulla corsa. La vittoria di Ittiri mi ha stimolato molto».

A gennaio la pluricampionessa europea Nadia Battocletti è stata la star del cross di Alà dei Sardi.

«Nadia è una mia grande amica, purtroppo non abbiamo mai gareggiato insieme perché ho 5 anni più di lei, ma la ricordo quando la vedevo correre, un talento puro, sono felicissima per i suoi successi».

Per Lorenzo sogna un futuro da sportivo?

«È la nostra tradizione di famiglia. Direi che è già sulla buona strada, a nove mesi ha già fatto il corso di nuoto in piscina e viene a correre con me e mio marito, nel suo passeggino. Dimenticavo, lo abbiamo già portato alle partite della Dinamo, io e Simone siamo grandi appassionati di basket. Chissà, magari Lorenzo diventerà il nuovo Marco Spissu».

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