La Nuova Sardegna

Sport

Basket

Da Olbia alla vittoria della Nba Cup, continua la favola americana del coach Riccardo Fois

Da Olbia alla vittoria della Nba Cup, continua la favola americana del coach Riccardo Fois

Il vice allenatore olbiese dei Knicks conquista il trofeo e riceve l’omaggio de “La Giornata Tipo”, che celebra la sua storia e il legame con la Sardegna

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Riccardo Fois ce l’ha fatta. E questa volta non è solo una storia di carriera, di studio e di sacrificio, ma anche di un trofeo alzato al cielo. Ieri, 17 dicembre 2025, il vice allenatore olbiese dei New York Knicks, 38 anni, ha vinto con la sua squadra la Nba Cup, scrivendo una nuova pagina della sua parabola personale e, insieme, del basket italiano.

Sul parquet, accanto ai protagonisti in maglia, c’era anche lui: uno dei cervelli dello staff tecnico dei Knicks, chiamato da Mike Brown come primo vice nella nuova avventura newyorkese. Un successo che non è passato inosservato neppure in Italia, dove “La Giornata Tipo”, una delle testate online più seguite del panorama cestistico con oltre 830mila follower tra Facebook e Instagram, ha dedicato a Fois un post lungo e appassionato, diventato rapidamente virale.

Nel racconto della Giornata Tipo c’è tutta la traiettoria di un allenatore che ha bruciato le tappe senza mai saltare i passaggi fondamentali. A 25 anni Fois era già assistente in un college Ncaa; a 30 diventava il primo allenatore italiano a qualificarsi a una Final Four Ncaa con Gonzaga; a 31 entrava nella storia come terzo vice allenatore italiano in Nba dopo Ettore Messina e Sergio Scariolo, sedendosi sulla panchina dei Phoenix Suns. Poi la Nazionale, accanto a Gianmarco Pozzecco prima e Luca Banchi poi, quindi i Sacramento Kings e infine New York, dove a 38 anni ha conquistato il suo primo trofeo Nba.

«Questa notte, 52 anni dopo l’ultimo titolo Nba, i New York Knicks hanno di nuovo alzato un trofeo al cielo: una parte del merito è anche di un ragazzo cresciuto a suon di malloreddus, culurgiones e cannonau», scrive la Giornata Tipo, chiudendo con un “Chapeau Ricky” che suona come un applauso collettivo. Un modo efficace per ricordare che dietro una panchina del Madison Square Garden c’è ancora un legame fortissimo con la Sardegna.

Un legame che Fois non ha mai nascosto, nemmeno nelle interviste rilasciate negli ultimi mesi. Da Olbia al basket universitario americano, fino alla Nba, il suo percorso è stato costruito passo dopo passo, con la consapevolezza di rappresentare l’Italia in un mondo dove gli allenatori stranieri sono pochissimi. Oggi è l’unico coach italiano nella lega, un ruolo che lui stesso ha definito un onore e una responsabilità, anche nei confronti di chi verrà dopo.

La Nba Cup vinta con i Knicks non è solo un titolo in bacheca: è la conferma che quella strada, iniziata da ragazzo guardando le partite in tv e sognando panchine lontanissime, era quella giusta. E mentre a New York si festeggia, in Sardegna c’è chi si riconosce in quel successo: perché sapere che tra schemi, timeout e decisioni cruciali c’è anche un allenatore cresciuto tra malloreddus, culurgiones e cannonau rende quel trofeo un po’ più vicino.

Primo Piano
Trasporti

AeroItalia pronta al decollo dei voli da Cagliari per Olbia e Alghero – Ecco quando

Le nostre iniziative