La Nuova Sardegna

Al Napoli Comicon Igort premiato come migliore fumettista

Al Napoli Comicon Igort premiato come migliore fumettista

Il disegnatore scelto dalla giuria per “Quaderni giapponesi” «Ora riparto, torno in Giappone per fare un nuovo libro»

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SASSARI. Già premiato nel 2006 per “Fats Waller” e nel 2012 per “Quaderni russi”, in entrambe le occasioni nella categoria miglior libro dell'anno, Igort si è portato a casa un altro Premio Micheluzzi nella serata di sabato scorso, che ha visto assegnare al “Napoli Comicon” gli importanti riconoscimenti dedicati al mondo del fumetto. L’artista sardo è stato premiato come miglior disegnatore per “Quaderni giapponesi”, graphic novel pubblicata da Coconino Press lo scorso autunno e, visto il successo, ristampata già diverse volte. Una meritata attenzione di critica e di pubblico per un libro che forse è il capolavoro assoluto del fumettista, anche se non è certo facile scegliere tra le sue opere, pubblicate in tutto il mondo, realizzate in una carriera ormai quasi quarantennale.

Un memoir, un documentario a fumetti che partendo dalla sua esperienza di disegnatore occidentale nell’impero dei manga (ha lavorato per la Kodansha) diventa anche un saggio che guida il lettore alla scoperta dell’anima giapponese. Così i ricordi legati al lavoro a Tokyo, e ai tanti incontri nei numerosi viaggi nel paese del Sol Levante iniziati nei primi anni Novanta (come quelli con Miyazaki e Taniguchi), si alternano a passaggi che fanno riferimento a nomi fondamentali dell’arte e della cultura giapponese (per esempio gli scrittori Kawabata, Tanizaki e Mishima).

Infaticabile, Igort continua a scrivere, a disegnare e a viaggiare. Salutata la fiera di Napoli è pronto a ripartire per il Paese del Sol Levante, per nuove ricerche utili al progetto del sequel di “Quaderni giapponesi”. Lo aveva anticipato in un’intervista alla Nuova poco dopo l’uscita del libro. L’idea di un secondo volume era già forte, perché sentiva di avere ancora tanto da raccontare sul suo Giappone. Quell’idea, nata da un’esigenza personale, si è fatta sempre più concreta anche grazie al rapporto diretto con i lettori che hanno apprezzato molto il suo lavoro.

«Questo premio arriva in un momento magico – sottolinea Igort – Il libro continua a essere in classifica dopo diversi mesi. Non mi aspettavo così tanto amore, una specie di grande abbraccio collettivo. L'omaggio alla bellezza giapponese che ho voluto fare ha chiamato davvero molto affetto e partecipazione». Ora, per la felicità di chi ha amato “Quaderni giapponesi”, il fumettista ha ufficializzato di essere già al lavoro su un secondo volume. «All'inizio non era previsto – racconta – e mi era dispiaciuto lasciare fuori molte cose, come l'incontro con Takeshi Kitano e la collaborazione con Riyuchi Sakamoto. Ho ancora tante cose da raccontare e adesso voglio provare a metterle giù».

Da qui il nuovo viaggio in Giappone. Per approfondire alcuni aspetti che potranno trovare spazio nel nuovo volume: «Andrò in giro per la campagna giapponese, alla ricerca del Giappone antico. Dove fabbricano la carta a mano, a vedere e disegnare le risaie, gli alberi, quelle immagini che vediamo negli ukiyo-e ma anche nei cartoni animati. E sicuramente andrò a Hiroshima, perché voglio parlare della bomba e della narrazione con la quale i giapponesi hanno elaborato quel lutto».

(fabio canessa)

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