La Nuova Sardegna

In mostra l’isola delle meraviglie attraverso gli occhi e le mani di Edina Altara

di Paolo Curreli
In mostra l’isola delle meraviglie attraverso gli occhi e le mani di Edina Altara

Gli abiti tradizionali interpretati da un talento del decò. Le opere inedite in esposizione a Sassari nel Palazzo Ducale

20 maggio 2016
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SASSARI. L’abito tradizionale sardo attraverso gli occhi e le mani di una delle più grandi artiste – pittrice, illustratrice, grafica e decoratrice – dell’Italia del Novecento. “Edina Altara, un'isola oltre...” è il titolo della mostra  nella Sala Duce di Palazzo Ducale a Sassari, dal 21 maggio al 20 giugno.

La figura di Edina Altara (Sassari, 9 luglio 1898 – Lanusei, 11 aprile 1983) è stata riscoperta negli Anni 80 e 90. Giuliana Altea nella sua monografia (“Edina Altara”, Ilisso, 127 pagine) imputa anche alla questione di genere l’ombra calata sul lavoro di Edina: «Parallelamente al sorgere del modernismo, le donne vengono sospinte ai margini del terreno dell’arte per mezzo di una duplice strategia di esclusione e demarcazione degli ambiti creativi, attraverso il rafforzarsi della distinzioni tra arti “maggiori e “minori”».

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La visione di Edina trasforma l’interesse per l’etnografia del costume in una ricchissima esplorazione di linee e colori, un moderno decò in linea con le tendenze a lei contemporanee. Lavoro nato sotto l’influenza di Giuseppe Biasi per arrivare poi alla collaborazione con una personalità di rilievo internazionale come Gio Ponti. La sua più celebre produzione, in questo campo, è quella delle mattonelle con soggetti sardi, in prevalenza figure femminili nei costumi tradizionali. Per la prima volta verrà esposto al pubblico un corpus di bozzetti preparatori per le mattonelle, realizzati con la tecnica del collage negli Anni 30 e 40, di proprietà della Regione Sardegna e destinato al Museo del Contemporaneo e del Novecento, che sarà aperto all’ex Carmelo di Sassari.

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Del ricco percorso di Edina Altara – che ha attraversato quasi tutto il Novecento – parla Federico Spano, uno degli eredi dell’Altara, nonché curatore dell'archivio di famiglia, e curatore della mostra allestita dalla Agave Edizioni, ideata dall'associazione culturale On Art e patrocinata dal Comune di Sassari. «L’artista affrontò a più riprese, lungo tutta la sua carriera artistica il tema della Sardegna e del costume popolare – spiega Spano –. I suoi collage di carte colorate, in cui raccontava con eleganza una Sardegna arcaica ed esotica, la portarono alla ribalta nazionale negli Anni 10». Edina si dedica alla produzione di ceramiche, con un approccio da illustratrice, a partire dagli Anni 30. «Il suo lavoro è come quello di un moderno designer – spiega Federico Spano –. Studia il progetto, fornisce il disegno esecutivo e soprintende alla produzione, curando anche la commercializzazione. In questa nuova avventura si affianca alla ditta sassarese Margelli che a sua volta affida la realizzazione di piatti e mattonelle alla Manifattura Ceramiche Faentine di Minardi».

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In mostra anche i “Fiammiferi vestiti”. «Rappresentano un ritorno alle origini dell’artista – continua Federico Spano –. È fortissimo, infatti, il richiamo ai giocattoli di carta degli Anni 10, che la resero famosa a livello nazionale assieme ai suoi collage. Dei giocattoli, però, purtroppo si è persa ogni traccia ed è possibile ammirarli soltanto nelle fotografie in bianco e nero conservate nell’archivio di famiglia o pubblicate sulle riviste dell’epoca. Edina realizzò queste minuscole figure negli Anni 50, con fiammiferi, panno e carte colorate, fissate su scatole di fiammiferi rivestite di velluto. Questi lavori riproducono personaggi in costume popolare, soprattutto dei paesi della Sardegna, ma anche di altre regioni, come Abruzzo o Sicilia, o in abiti storici eleganti, meticolosamente curati nelle fogge e nel taglio». Oltre ai collage, i visitatori potranno ammirare una ventina di ceramiche, tra piatti e mattonelle, due grandi collage con soggetti sardi, realizzati negli Anni 10 e negli Anni 20 con la stessa tecnica dei bozzetti preparatori, e dodici deliziosi fiammiferi vestiti con costumi sardi.

Questo materiale, assieme a due fotografie di Edina in costume di Oliena, scattate durante la celebre Cavalcata del 1929 – organizzata in onore di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena – è proveniente dall’archivio Altara.

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