La Nuova Sardegna

La poesia ritorna a Seneghe Incontri e versi a settembre

di Daniela Paba
La poesia ritorna a Seneghe Incontri e versi a settembre

Presentato ieri il ricco cartellone del “Cabudanne de sos poetas” Quest’anno Patrizia Valduga, Mariangela Gualtieri e le canzoni di Bobo Rondelli

29 luglio 2016
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SENEGHE. Al Capodanno dei poeti un miracolo si rinnova anno dopo anno: il silenzio improvviso dentro il quale si raccoglie l’amore che scorre tra la voce dei poeti e l’attenzione del pubblico. Il programma della manifestazione, che si svolgerà a Seneghe dal 1° al 4 settembre, è stato presentato da Mario Cubeddu, presidente dell’associazione Sa perda sonadora che organizza il festival, e Roberto Maggiani, direttore artistico di quest’edizione. Molti appuntamenti cruciali si concentrano nella giornata di domenica: alle ore 18,30 il più prezioso, perché assai raro, con Patrizia Valduga, la più grande poeta italiana del nostro tempo, traduttrice di John Donne, Mallarmé, Valéry, figura schiva e complessa, con una vera una passione per il teatro. Molti i ritorni graditi come quello di Mariangela Gualtieri alle prese con la lettura-concerto di “Porpora. Rito sonoro per cielo e terra”, accompagnata dal compositore jazz Stefano Battaglia, nel sagrato della Chiesa di Santa Maria, perché questo festival, ha ribadito Maggiani. «Dove c’è un vero scambio e non una compra/vendita di star le cose da dire non si esauriscono». Infine il concerto di Bobo Rondelli che torna a Seneghe per presentare, accompagnato dal suo gruppo, il disco dedicato a Piero Ciampi. Ma poiché è anche una festa di comunità riunite “A voce alta”, il Cabudanne inizia giovedì sera coi laboratori che accompagnano il festival: quello teatrale della “Non scuola” che Maggiani ha diretto per nove anni e ora consegna agli allievi seneghesi Domenico Cubeddu e Mariano Mastinu, “Don Giovanni Maradittu” ispirato a Molière, e quello musicale “Orecchie dritte” diretto da Simone Marzocchi. E siccome l’amore del paese per le poesie è inscindibile da quello per la lingua sarda, alle 22,30 va in scena “Sa Repentina”, gara poetica con Efisio Caddeo e Remo Orrù. Protagonista principe della giornata di Venerdì è Paolo Nori impegnato alle 10 nella presentazione del libro “Repertorio dei matti della città di Cagliari” e alle 21 nella lettura di “La Svizzera”; alle 17 di venerdì c’è anche l’incontro con Francesca Matteoni, poeta toscana che vive a Londra che, insieme ad Azzurra d’Agostino, ha curato il volume “Un ponte gettato sul mare” esito del progetto condotto insieme agli ospiti delle case famiglia della provincia di Oristano che soffrono disagio mentale. La Matteoni presenta qui il suo “Acquabuia”, introdotta da Azzurra D’Agostino. Ancora un concerto-racconto dedicato ai libri di Emilio Lussu in quest’edizione attenta al rapporto tra poesia e musica, col duo Barrakha Epos: Umberto Fiori e Pino Martini (molti lo ricorderanno per gli Stormy Six) hanno scritto dieci brani ispirati alle narrazioni di “Un anno sull’altipiano” e “Marcia su Roma e dintorni”. Alla poesia di guerra Mario Cubeddu ha dedicato diverse iniziative che riverberano nel festival con la lezione di Storia “Processo alla Grande guerra” dove intervengono anche Luciano Marroccu e Tore Cubeddu.

L’enigma della traduzione è affidato invece a Franco Nasi che parlerà di “Oltre il Metronomo. Ritmo, poesia e traduzione”; sempre sabato il poeta dialettale Nevio Spadoni racconta i poeti di Romagna del ’900 riuniti nel volume “D’un sangue più vivo”. La tragica attualità del popolo curdo si traduce nei versi della poetessa Bejan Matur, introdotta da Lea Nocera per “Figli cresciuti dalla luna” mentre le atmosfere da fiaba di Licia Lanera lasceranno il posto a quelle del concerto che vede sulla stessa scena il violoncellista olandese Ernst Reijseger col coro Cuncordu e tenore di Orosei, già insieme nella colonna sonora del film di Werner Herzog “L’ignoto spazio profondo”. Per i nottambuli i racconti e suoni della Mezzanotte con John Vignola, Antiphone e Sibode dj.

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