La Nuova Sardegna

Settembre dei poeti con Patrizia Valduga ospite più attesa

di Daniela Paba

SENEGHE. “A voce alta”, nel silenzio sospeso di Seneghe, brilla l'eco di Settembre dei poeti. Da domani a domenica un week-end lungo, torna il più intimo dei festival, col suo raccolto di narrazioni,...

31 agosto 2016
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SENEGHE. “A voce alta”, nel silenzio sospeso di Seneghe, brilla l'eco di Settembre dei poeti. Da domani a domenica un week-end lungo, torna il più intimo dei festival, col suo raccolto di narrazioni, reading, lezioni, concerti, incontri e improvvisazioni, sempre in bilico tra poesia, musica e teatro: ché sono nate insieme le arti e solo la critica le divide.

Nell'edizione diretta da Roberto Magnani, attore e regista delle Albe di Ravenna, c'è un crescendo d'intensità che culmina nella giornata di domenica con Patrizia Valduga, la poetessa italiana più rara e preziosa (ore 18,30), segue “Porpora. Rito sonoro per cielo e terra”, incontro tra la voce di Mariangela Gualtieri e la musica di Stefano Battaglia alle 21,30 e infine il concerto di Bobo Rondelli (che canta Piero Ciampi) alle 22,30. Se la giornata inaugurale è dedicata, dalle 19, all'esito scenico dei laboratori di teatro e musica che accompagnano il festival, “Don Giovanni Maradittu” e “Orecchie dritte”, l'attenzione che l'intero paese di Seneghe dedica alla poesia sarda si manifesta nella gara di poesia improvvisata “Sa Repentina” con Efisio Caddeo e Remo Orrù alle 22,30 accompagnati alla fisarmonica da Mauro Feurra. Venerdì è caratterizzato dal ritorno dello scrittore Paolo Nori protagonista di due incontri, alle 10 e alle 21, dedicati rispettivamente al “Repertorio dei matti della città di Cagliari” e alla lettura di "La Svizzera"; l'attenzione per i poeti meno noti porta alle 17,30 Francesca Matteoni, introdotta a Seneghe dalla più famosa Azzurra d'Agostino (che in questa la settimana legge a “Fahreneiht”, su Radio3, le sue poesie).

Per gli appassionati di traduzione poetica, sabato alle 11,30, Franco Nasi interviene con “Oltre il metronomo. Ritmo, poesia e traduzione”; il tributo alla lirica dialettale passa quest'anno attraverso l'opera di Nevio Spadoni dedicata ai poeti romagnoli del '900, in calendario alle 17, mentre lo sguardo internazionale comprende la poetessa curda di Bejan Matur, introdotta alle 18,30 da Lea Nocera; da non perdere, alle 22,30 il concerto del violoncellista Ernst Reijseger col coro Cuncordu e Tenore de Orosei che già incantarono Werner Herzog. Il Racconto della buonanotte di John Vignola “Cantare la voce”, alle 24, vale la visita al Capodanno dei poeti per gli appassionati di radio e non solo. A seguire i filoni di questo Cabudanne si processa la Grande guerra, s'indagano la poesia e la musica sarda (da Bonaventura Licheri ad Antonio Lotta), si dibatte sull'editoria e sul film documentario “Eresia della Felicità”, si balla coi dj set e perfino nel concerto ispirato ai libri di Emilio Lussu, ideato dai Bàrraka Epos.

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