La vita dei pastori negli scatti di Mura
Venerdì il fotografo presenterà il suo progetto al festival “Licanìas” di Neoneli
27 settembre 2017
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NEONELI. Il regista e fotografo Gianfranco Mura, venerdì prossimo presenterà al festival “Licanìas” di Neoneli, in provincia di Oristano, il suo progetto “Pastore”, realizzato con Valentina Casula, Raffaello Fusaro e Makika. L’appuntamento è fissato per le 22.30 in piazza Italia. «Il progetto “Pastore” nasce nella mia mente molti anni fa – racconta lo stesso Gianfranco Mura – e si tratta della elaborazione di un sentimento di gratitudine nei confronti degli allevatori, origine della mia vita, dei miei avi e quindi anche origine dell'umanità». Dopo avere realizzato un ampio giro in Sardegna ad incontrare e fotografare i pastori, Mura ha prodotto una galleria di immagini. Tutte neutre, volutamente decontestualizzate. «Ho preso i pastori e li ho trasportati in un assoluto universale, bianco – spiega –, non più un piccolo mondo campestre ma una proiezione nell'universo infinito. Osservando a lungo le immagini ho sentito il bisogno di dare voce a questi uomini, quasi come se loro stessi lo chiedessero».
Poi l'incontro con un testo di Raffaello Fusaro, poetico/sentimentale, forte e onirico, accompagnato dalle musiche elettroniche di Makika (Carlo Spiga), e dal dolce e profondo canto di Valentina Casula. «Le tre entità sul palco si fondono e quasi improvvisano realizzando un prodotto di grande emozione – conclude Mura –, sullo sfondo scorrono le immagini dei pastori che ci osservano e che noi osserviamo. Cinquanta minuti d'amore per questa umanità».
Poi l'incontro con un testo di Raffaello Fusaro, poetico/sentimentale, forte e onirico, accompagnato dalle musiche elettroniche di Makika (Carlo Spiga), e dal dolce e profondo canto di Valentina Casula. «Le tre entità sul palco si fondono e quasi improvvisano realizzando un prodotto di grande emozione – conclude Mura –, sullo sfondo scorrono le immagini dei pastori che ci osservano e che noi osserviamo. Cinquanta minuti d'amore per questa umanità».