Con “Marosi di mutezza” il teatro interroga il mondo
di Grazia Brundu
Titoli di otto compagnie per la rassegna che si è chiusa sabato scorso a Sassari Da Torino, a Livorno a Rimini un ricco panorama della scena contemporanea
31 ottobre 2017
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SASSARI. Otto serate (compresa l’anteprima con il concerto degli Charme de Caroline), precedute da un workshop in progettazione culturale. Sette spettacoli di attori in carne e ossa e uno delle marionette Is Mascareddas. La performance “Finto diario confidenziale” di Maria Luisa Usai, sulla narrazione del sé in tempi di selfie e social media. Un’incursione della ciurma del Poetry Slam Sardegna che continua, instancabile, a inondare di sfide poetiche l’isola e a classificarsi con onore nelle finali nazionali. Saranno pure “teatri in via d’estinzione”, come dice il sottotitolo, ma quelli proposti da “Marosi di mutezza” sembrano godere di buona salute, anche senza le produzioni monumentali e i grandi nomi dei cartelloni tradizionali.
A dirlo è il pubblico che da dodici anni segue con interesse instancabile la rassegna di teatro contemporaneo organizzata a Sassari dai Meridiano Zero, e che anche questa edizione, conclusa sabato scorso, si è presentato puntuale al Ferroviario, al Verdi, e nei locali del Vecchio Mulino e dell’Ultimo Spettacolo. Difficile rintracciare un unico filo conduttore tra gli spettacoli dei padroni di casa e delle compagnie ospiti: Frosini-Timpano (Roma), Quotidiana.com (Rimini), Garbuggino-Ventriglia (Livorno), Il Mutamento ZC (Torino). Tutti, però, condividono un interesse per i temi del contemporaneo, in particolare per il rapporto tra l’individuo, con le sue manie, sogni e ossessioni, e la società in continuo divenire.
A volte, è il caso dei Meridiano Zero, tornano in aiuto i classici, smontati e rimontati liberamente alla ricerca di nuovi approcci a temi universali. Per esempio, in apertura della rassegna, la trilogia shakespeariana, che, spiega Marco Sanna, regista e interprete insieme a Francesca Ventriglia di “Adda passà a nuttata”, “Search and destroy” e “This is not what it is”, «è dedicata ad altrettante tragedie di Shakespeare – Macbeth, Otello e Amleto – rilette in chiave contemporanea, trash, mettendo insieme linguaggi alti e bassi». Molto gradito dal pubblico è stato il ritorno di Daniele Timpano (compagnia Frosini-Timpano), che l’anno scorso aveva portato al Ferroviario il monologo “Aldo Morto”, e per questa edizione ha invece proposto “Ecce robot”, un altro “one man show” sarcastico e fluviale costruito sui ricordi di chi, come lui, era bambino negli anni Settanta e Ottanta, nell’Italia dei cartoni animati giapponesi, delle stragi e dell’ascesa di Silvio Berlusconi. Ancora un ritorno per i Quotidiana.com di Roberto Scappini e Paola Vannoni: anche quest’anno hanno tenuto il pubblico incollato alle poltrone con il dialogo a due “Grattati e vinci”, al solito caustico e impietoso verso luoghi comuni e facili consolazioni.
Tra gli ospiti più interessanti della rassegna, Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino con il loro “In terra e in cielo”, dedicato a un Don Chisciotte contaminato da Paul Eluard, mentre i torinesi Mutamento ZC hanno costruito una personale trinità di personaggi che, con modi differenti, cercano la stessa cosa, la felicità.
“Marosi di Mutezza” non è fatto, però, solo da attori in carne e ossa e sul palco sono salite, per lo spettacolo “Venti contrari”, anche le marionette della compagnia di Monserrato Is Mascareddas, questa volta sotto le sembianze delle sorelle artiste Giuseppina e Albina Coroneo.
A dirlo è il pubblico che da dodici anni segue con interesse instancabile la rassegna di teatro contemporaneo organizzata a Sassari dai Meridiano Zero, e che anche questa edizione, conclusa sabato scorso, si è presentato puntuale al Ferroviario, al Verdi, e nei locali del Vecchio Mulino e dell’Ultimo Spettacolo. Difficile rintracciare un unico filo conduttore tra gli spettacoli dei padroni di casa e delle compagnie ospiti: Frosini-Timpano (Roma), Quotidiana.com (Rimini), Garbuggino-Ventriglia (Livorno), Il Mutamento ZC (Torino). Tutti, però, condividono un interesse per i temi del contemporaneo, in particolare per il rapporto tra l’individuo, con le sue manie, sogni e ossessioni, e la società in continuo divenire.
A volte, è il caso dei Meridiano Zero, tornano in aiuto i classici, smontati e rimontati liberamente alla ricerca di nuovi approcci a temi universali. Per esempio, in apertura della rassegna, la trilogia shakespeariana, che, spiega Marco Sanna, regista e interprete insieme a Francesca Ventriglia di “Adda passà a nuttata”, “Search and destroy” e “This is not what it is”, «è dedicata ad altrettante tragedie di Shakespeare – Macbeth, Otello e Amleto – rilette in chiave contemporanea, trash, mettendo insieme linguaggi alti e bassi». Molto gradito dal pubblico è stato il ritorno di Daniele Timpano (compagnia Frosini-Timpano), che l’anno scorso aveva portato al Ferroviario il monologo “Aldo Morto”, e per questa edizione ha invece proposto “Ecce robot”, un altro “one man show” sarcastico e fluviale costruito sui ricordi di chi, come lui, era bambino negli anni Settanta e Ottanta, nell’Italia dei cartoni animati giapponesi, delle stragi e dell’ascesa di Silvio Berlusconi. Ancora un ritorno per i Quotidiana.com di Roberto Scappini e Paola Vannoni: anche quest’anno hanno tenuto il pubblico incollato alle poltrone con il dialogo a due “Grattati e vinci”, al solito caustico e impietoso verso luoghi comuni e facili consolazioni.
Tra gli ospiti più interessanti della rassegna, Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino con il loro “In terra e in cielo”, dedicato a un Don Chisciotte contaminato da Paul Eluard, mentre i torinesi Mutamento ZC hanno costruito una personale trinità di personaggi che, con modi differenti, cercano la stessa cosa, la felicità.
“Marosi di Mutezza” non è fatto, però, solo da attori in carne e ossa e sul palco sono salite, per lo spettacolo “Venti contrari”, anche le marionette della compagnia di Monserrato Is Mascareddas, questa volta sotto le sembianze delle sorelle artiste Giuseppina e Albina Coroneo.