La Nuova Sardegna

A Orani “I’m Back” di Cristian Chironi

A Orani “I’m Back” di Cristian Chironi

Rivive un epico viaggio su una Fiat 127 per riportare in paese i tesori della collezione di Nivola

29 gennaio 2018
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ORANI. Dal 9 febbraio al 2 aprile al Museo Nivola di Orani la mostra di Cristian Chironi: “I’m back” a cura di Silvia Fanti.

Il lavoro “I’m back” di Cristian Chironi riflette sui valori e i significati associati alla vicenda di Costantino Nivola, artista operante sulla scena internazionale del Modernismo di metà Novecento, ma fortemente legato al suo paese d’origine, Orani in Barbagia, luogo di infiniti ritorni e abbandoni. Come Nivola, anche Chironi è partito da Orani e vi torna in questa occasione, dopo una serie di esperienze che lo hanno condotto in luoghi e contesti differenti, nell’ambito del progetto “My house is a Le Corbusier”sostenuto dalla Fondation Le Corbusier e ora anche dalla Fondazione Nivola. Nei primi anni Ottanta Costantino Nivola, ormai malato, telefona da Long Island al nipote Daniele, chiedendogli di andare nella sua abitazione in Toscana, in un ultimo tentativo di riportare le sue cose a Orani. Daniele ricorda: «Mi ha detto: vai a Dicomano e cerca di prendere quello che c’è. Compresa la macchina! Ci sono due manifesti artistici di un certo valore... Steinberg… C’erano sculture sue, quadri… Il Picasso non c’era più… Alla fine ho anche lasciato dei bozzetti. Non ci stava tutta la roba nella macchina».

Daniele si imbarca dal porto di Civitavecchia con una Fiat 127 carica di opere d’arte, facendo rientro in paese con la consapevolezza di avere portato con sé solo una piccola parte di quel patrimonio culturale ed esistenziale. Cosa trasportava quell’auto e cosa ha riportato indietro? Un lascito materiale, ma anche l’avvio di una staffetta simbolica, un incitamento ad “andare” e sentirsi abitante del mondo. A distanza di molti anni da quel viaggio, Cristian Chironi attraversa l’abitato e parcheggia la medesima macchina nel padiglione del Museo Nivola per le mostre temporanee, il vecchio lavatoio di Orani, caro allo scultore in quanto luogo-simbolo dell’antica vita comunitaria del paese.

Un gesto artistico e performativo che rende la temperatura dell’intera mostra-installazione, intitolata “I’m back”, portando lo spazio del museo sulla strada e viceversa, in un viaggio fatto di partenze e ritorni, di corrispondenze generazionali, di incontri e visioni immaginarie registrate dal finestrino.

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