molestie sessuali
Diane Keaton si schiera: «Woody Allen è innocente»
NEW YORK. Diane Keaton difende Woody Allen: l’attrice di “Io e Annie”, che fu per anni musa e compagna del regista, è scesa in campo in suo favore dopo il ritorno di attualità delle accuse di aver...
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NEW YORK. Diane Keaton difende Woody Allen: l’attrice di “Io e Annie”, che fu per anni musa e compagna del regista, è scesa in campo in suo favore dopo il ritorno di attualità delle accuse di aver molestato 25 anni fa la figlia adottiva Dylan quando era bambina. «Woody Allen è mio amico e continuo a credergli», ha detto la Keaton su Twitter mettendo il link a una intervista del regista con la Cbs andata in onda al tempo delle accuse. L’attrice è una dei pochi vip di Hollywood che si sono schierati con Woody: anche Alec Baldwin, che ha recitato in “To Rome, with Love” ha difeso il regista attorno cui invece hanno fatto terra bruciata molti altri divi tra cui Mira Sorvino, Rebecca Hall, Colin Firth e Greta Gerwig.
L'ultimo film girato da Allen, “A Rainy Day in New York” non è ancora uscito e potrebbe non uscire mai nelle sale. Nessuna decisione è stata ancora presa – ha riportato il New York Times durante il fine settimana – ma Amazon, che ha finanziato la produzione e dovrebbe distribuire la pellicola, sta valutando se mettere fine ai suoi rapporti di lavoro con il regista.
Mentre alcuni uomini firmatari di una tribuna pubblicata dal quotidiano Le Monde in edicola oggi pomeriggio dicono: «Il movimento #metoo contro le molestie è stata una rivelazione, milioni di donne coraggiose e solidali hanno lanciato, portato avanti e trasmesso in decine di paesi il movimento #metoo – si legge nell'intervento su Le Monde – questa onda mondiale, la cui ampiezza ed eco sono senza precedenti nella storia, rappresenta una chance unica di rifondare le relazioni fra donne e uomini»..Criticando chi afferma che #metoo «metterebbe in pericolo la libertà sessuale e sarebbe l'espressione di un odio per gli uomini», i firmatari della tribuna sostengono sia «giunto il momento di esprimere la nostra solidarietà con questo movimento di liberazione della parola delle donne, di rivolta contro le violenze sessuali e sessiste, e di denuncia dei privilegi ed abusi maschili». «Non tutti i maschi – continuano – sono molestatori, aggressori o violentatori. Per questo, come minimo, ci sembra urgente che il più gran numero possibile di uomini prendano le distanze dagli autori di violenze sessuali e sessiste ». Tra i primi firmatari figurano lo psichiatra Christophe André, il presidente del Forum internazionale per la pace Ofer Bronstein, il campione del mondo 2012 di bodysurf Fred David, il docente e ricercatore Maxime Forest, il regista e attore Xavier Legrand, il sociologo Philippe Liotard, il presidente dei Giovani socialisti Benjamin Lucas, e diversi parlamentari di sinistra, centro e destra.
L'ultimo film girato da Allen, “A Rainy Day in New York” non è ancora uscito e potrebbe non uscire mai nelle sale. Nessuna decisione è stata ancora presa – ha riportato il New York Times durante il fine settimana – ma Amazon, che ha finanziato la produzione e dovrebbe distribuire la pellicola, sta valutando se mettere fine ai suoi rapporti di lavoro con il regista.
Mentre alcuni uomini firmatari di una tribuna pubblicata dal quotidiano Le Monde in edicola oggi pomeriggio dicono: «Il movimento #metoo contro le molestie è stata una rivelazione, milioni di donne coraggiose e solidali hanno lanciato, portato avanti e trasmesso in decine di paesi il movimento #metoo – si legge nell'intervento su Le Monde – questa onda mondiale, la cui ampiezza ed eco sono senza precedenti nella storia, rappresenta una chance unica di rifondare le relazioni fra donne e uomini»..Criticando chi afferma che #metoo «metterebbe in pericolo la libertà sessuale e sarebbe l'espressione di un odio per gli uomini», i firmatari della tribuna sostengono sia «giunto il momento di esprimere la nostra solidarietà con questo movimento di liberazione della parola delle donne, di rivolta contro le violenze sessuali e sessiste, e di denuncia dei privilegi ed abusi maschili». «Non tutti i maschi – continuano – sono molestatori, aggressori o violentatori. Per questo, come minimo, ci sembra urgente che il più gran numero possibile di uomini prendano le distanze dagli autori di violenze sessuali e sessiste ». Tra i primi firmatari figurano lo psichiatra Christophe André, il presidente del Forum internazionale per la pace Ofer Bronstein, il campione del mondo 2012 di bodysurf Fred David, il docente e ricercatore Maxime Forest, il regista e attore Xavier Legrand, il sociologo Philippe Liotard, il presidente dei Giovani socialisti Benjamin Lucas, e diversi parlamentari di sinistra, centro e destra.