La Nuova Sardegna

Yves Saint Laurent: 60 anni fa la sfilata che cambiò la moda

di Patrizia Vacalebri
Yves Saint Laurent: 60 anni fa la sfilata che cambiò la moda

Era il 1958 quando il giovanissimo stilista propose le sue creazioni Nuove linee morbide e rivoluzionarie, uno stile nuovo e irriverente

03 febbraio 2018
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Yves Saint Laurent è stato un genio della moda che ha cambiato i codici dell’abbigliamento femminile del XX secolo fin dalla sua prima sfilata, avvenuta in Avenue Montaigne, sede della Christian Dior nel 1958.

Un anno prima, il giovane couturier nato nel 1936 a Orano, in Algeria, a soli 21 anni aveva assunto la direzione artistica della maison Dior, succedendo al maestro che aveva affiancato come assistente per qualche anno. L’enfant prodige aveva bruciato le tappe verso il successo. Ma la moda era da sempre la sua passione. Da bambino amava creare bambole di carta e disegnava abiti per sua madre. A soli 18 anni era entrato a far parte della Camera Sindacale dell’Alta Moda di Parigi come stilista. Il suo talento era evidente, tanto che l’editor di Vogue Francia Michael De Brunhoff lo aveva presentato senza preamboli a Dior. L’incontro tra i due couturier era stato fatale. I due erano simili, timidi entrambi, superstiziosi, come confermava Yves che ad ogni sfilata ammetteva di non poter fare a meno di avere il suo rosario con sé. Il sodalizio permetterà al giovane delfino di Dior di crescere professionalmente a fianco del grande maestro. Ecco quindi che il 30 gennaio 1958 il giovane Yves porta in passerella la sua moda: silhouette degli abiti meno rigide, costrittive, linee rivoluzionarie, a trapezio, orli più corti. Il suo stile è irriverente ma nuovo.

La collezione è un trionfo e consacra ufficialmente il giovane Saint Laurent come l’erede di Dior. Yves aveva avuto il coraggio di dire addio al vitino di vespa che nel dopoguerra continua ad essere la silhouette femminile dominante. Lo stile di Saint Laurent ha marchiato per sempre la moda femminile: l’abito nero, suo colore d’elezione, i toni vivaci rubati ai quadri di Mondrian, Picasso, Matisse o Van Gogh o ai suoi viaggi più esotici. Lo smoking diventa il suo capo preferito e lo fa indossare a donne e uomini. Il mondo della moda, orfano di Dior, andava in estasi per il giovanotto timido e con gli occhialoni, ma quando lui venne richiamato sotto le armi per il servizio militare ebbe un esaurimento nervoso e lo riformarono: la maison parigina lo sostituì con Marc Bogan. Trascorse un anno e Saint Laurent si mise in proprio, aprendo una sua boutique. Pierre Bergè gestiva e coordinava il lavoro del genio che ama. Gli eccessi di una vita sregolata, tra alcol, droghe e depressione, avevano costretto Saint Laurent a ritirarsi dalla scena a 64 anni. La morte arrivò nella sua casa parigina dopo una lunga malattia sei anni dopo, nel 2008.

Del resto Yves nei suoi 71 anni di vita non si era risparmiato nulla. E non aveva temuto neppure scandali e provocazioni: nel 1971 aveva posato nudo per “Homme” il suo profumo. Sei anni dopo “Opium”, un altro nome che irritava i benpensanti, un altro profumo, un altro trionfo. Ad annunciare la sua scomparsa era stato il suo socio e compagno di vita, Pierre Bergè che nel 1961 lo aveva aiutato a fondare la propria maison. Bergè scomparso l’8 settembre 2017, a 84 anni, non ha fatto a tempo a vedere l’inaugurazione dei due musei dedicati all’ex compagno stilista, uno a Parigi e l’altro nella loro amata Marrakech. Un patrimonio di 40 anni di creazioni (1962-2002), ovvero, oltre 5.000 abiti, 15.000 accessori e decine di migliaia di schizzi e disegni. A Parigi, il museo è stato inaugurato nello storico palazzo dell’avenue Marceau, dove Ysl creò per circa 30 anni la sua moda e dove si trova oggi la Fondazione. A Marrakech, dove Saint Laurent soggiornò dal 1966, in una struttura che lo stilista salvò dalla scomparsa nel 1980 proprio con Bergè.

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