La Nuova Sardegna

GIORNALISMO IN LUTTO 

Addio ad Arrigo Petacco Indagò sui gialli della storia

di Nicoletta Tamberlich
Addio ad Arrigo Petacco Indagò sui gialli della storia

ROMA. Ha iniziato la sua carriera giornalistica come cronista di nera al Lavoro Nuovo, quotidiano di Genova diretto da Sandro Pertini. Successivamente fu prima caporedattore e poi direttore del...

04 aprile 2018
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ROMA. Ha iniziato la sua carriera giornalistica come cronista di nera al Lavoro Nuovo, quotidiano di Genova diretto da Sandro Pertini. Successivamente fu prima caporedattore e poi direttore del quotidiano La Nazione, quindi guidò il mensile Storia illustrata. Addio ad Arrigo Petacco, morto nella sua casa di Porto Venere (La Spezia) all’età di 89 anni. Scrittore, giornalista saggista, e sceneggiatore italiano. Il suo ultimo lavoro “Caporetto”, scritto insieme all’ex giornalista de L’Unità Marco Ferrari, è uscito pochi mesi fa. Ma ha lavorato a lungo come sceneggiatore di film e soprattutto come autori di documentari e programmi tv della Rai a partire dagli anni Sessanta. Autore di oltre 50 libri a carattere storico: da un suo romanzo biografico su Joe Petrosino fu tratto uno sceneggiato, lo stesso è avvenuto per un libro sul prefetto Cesare Mori, il «prefetto di ferro» diventato un film di Pasquale Squitieri.

Nato a Castelnuovo Magra, nel suo lavoro di giornalista, per il quale nel 1983 ha vinto il Premio Saint Vincent, ha avuto modo di intervistare alcuni tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale. Tra i suoi libri, in cui affronta tematiche storiche spesso intrise di mistero e ribalta verità giudicate incontestabili, ricordiamo “Joe Petrosino”, “Dear Benito, caro Winston. Verità e misteri del carteggio Churchill-Mussolini” (1985), “La nostra guerra. 1940-1945” (1997), “Regina. La vita e i segreti di Maria Josè di Savoia” (1998), “L’esodo. La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia” (1975 e 2000), “L’armata nel deserto. Il segreto di El Alamein” (2002), “Il prefetto di ferro. L’uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia” (1977 e ripubblicato nel 2004, da cui è stato tratto un film), “L’uomo della provvidenza-Mussolini, ascesa e caduta di un mito” (2006), “La strana guerra. 1939-1940: quando Hitler e Stalin erano alleati e Mussolini stava a guardare” (2008), “Il regno del Nord. 1859: il sogno di Cavour infranto da Garibaldi” (2009), “La principessa del Nord: la misteriosa vita della dama del Risorgimento: Cristina di Belgioioso” (1993 e 2009), “L’ultima crociata. Quando gli Ottomani arrivarono alle porte dell’Europa” (2009), “Quelli che dissero no. 8 settembre 1943: la scelta degli italiani nei campi di prigionia inglesi e americani” (2011), “Eva e Claretta. Le amanti del diavolo” (2012), “A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia” (2013), “La storia ci ha mentito. Dai misteri della borsa scomparsa di Mussolini alle armi segrete di Hitler, le grandi menzogne del Novecento” (2014) e “Nazisti in fuga. Intrighi spionistici, tesori nascosti, vendette e tradimenti all’ombra dell’Olocausto” (2014), in massima parte editi da Mondadori.

Tra le sue tesi più controverse, quelle riguardo l’omicidio del deputato socialista Matteotti: Arrigo Petacco ritenne che non fu Mussolini il mandante di quel delitto e lo disse pubblicamente nel novembre 2014 in una controversa intervista sul blog di Beppe Grillo che scatenò vari dibattiti. Polemiche a parte, Petacco rimane tra i più prolifici e noti saggisti italiani del Novecento. Inoltre, ha scritto i monumentali volumi de “La seconda Guerra Mondiale” (1979), “Storia del fascismo” (1982) e “Storia d’Italia dall’Unità a oggi” (1987) per Curcio. Nel 1986 gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore, su proposta dell’allora presidenza del Consiglio. Lascia le figlie Carlotta, consulente editoriale e Monica, caporedattore del Tg2.



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