«Sassari rinasce come polo dell’alta formazione artistica»
Antonio Bisaccia, direttore dell’Accademia, svela i suoi progetti per la struttura: «Nel vecchio mattatoio una cittadella della creatività per tutta la Sardegna»
SASSARI. Una grande area centrale di Sassari riprende vita: l’antico mattatoio, nobilitato dal grande portale sovrastato dalla scultura del manzo, a rappresentare l’orgoglio del fulcro della passata attività agricola della città con l’allevamento e l’industria delle pelli, cambia destinazione d’uso: viene affidato – dopo un lungo restauro – alla Sironi, unica Accademia di belle arti della regione.
«Quando arrivai, 21 anni fa, dalla mia aula vedevo camion pieni di agnelli piangenti in attesa del loro ultimo respiro – ricorda il direttore Antonio Bisaccia –. Quelle urla di disperazione mi entravano dentro e non le dimenticherò mai. Adesso si tratta di strappare quel luogo alla memoria del vecchio uso per riqualificarlo come centro della creatività moltiplicata».
Da questa rotazione totale, dalla morte alla creazione, nasce il nuovo nome sottolinea il direttore. «L’ho ribattezzato Ex-Ma.Ter. Se si usa “Ex” non nel senso di ciò che fu ma nel senso latino che indica “da”, il termine suona come “dalla Madre” (il “punto Ter” sta ad indicare che si tratta della terza sede dell’Accademia) – precisa Bisaccia –. E quale altro simbolo rappresenta la creatività meglio di una madre».
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Sassari, che ha anche uno storico Liceo artistico, il Conservatorio e la facoltà di Architettura nella vicina Alghero, nel progetto diventa il campus centrale della creatività nell’isola. «La nostra è una città vivace, con un ampia offerta culturale e numerose associazioni, che ha necessità di una cabina di regia. L’Ex-Ma.Ter si propone come polmone culturale la cui forza starà nel creare osmosi virtuose tra le diverse anime che muovono la cultura nella nostra isola – conferma il direttore –. Un polo che diventerà il cuore pulsante dell’alta formazione artistica sarda. Ma sarà anche il centro di risorse per tutte quelle associazioni culturali o compagnie che intendono servirsi delle nostre competenze per trasformare le idee in concrete azioni (proprio in questi giorni abbiamo due esempi: StreetBank realizzata con la Banca di Sassari e lo spettacolo “La Cambiale di Matrimonio”, le cui scene e i costumi sono state interamente realizzate dai ragazzi dell’Accademia, inoltre avremo un vero teatro con un palco per realizzare i progetti».
Spazi attivi di scambio e formazione, un ristorante, una cittadella creativa con una piazza aperta alla città. «Stiamo lavorando a un bando nazionale del Miur per veicolare a Sassari i necessari fondi per completare il progetto dell’Ex-Ma.Ter. Questo ci consentirà di portarlo a termine in modo definitivo in tutte le sue parti. Per poi aprirlo alla città. Nelle nostre intenzioni dovrà essere una piazza reale (e vissuta dalle persone) che funzioni come una sorta di cultural exchange di alto livello – dice Bisaccia –. I nostri laboratori saranno aperti per coinvolgere tutte le persone che hanno voglia di avvicinarsi al mondo delle arti, e questo mentre le attività culturali e dello spettacolo saranno operative. In definitiva, tale Campus sarà, a pieno titolo, il classico fiore all’occhiello della città di Sassari, ma al servizio di tutta la Sardegna. L’anno prossimo festeggeremmo i trent’anni di vita: stiamo già pensando a una serie di eventi che invaderanno la città in diversi settori, e l’Ex-Ma.Ter, insieme al Mas.Edu (centro aperto alla progettazione per l’alto artigianato) sarà uno spazio protagonista e mostrerà tutte le sue potenzialità fino ad ora inespresse».
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Il sogno del polo dell’arte e della cultura nella città di Biasi e Sironi e tanti nuovi giovani talenti,sta prendendo forma. Come si concretizza il rapporto con un’altra eccellenza cittadina: il Centro di restauro di Li Punti. «All’interno del complesso ristrutturato ospiteremo il corso equivalente alla laurea magistrale, abilitante alla professione di “Restauratore dei beni culturali”, per i materiali lapidei e le superfici decorate dell’architettura – rivela Antonio Bisaccia –. Il nostro piano strategico prevede la possibile costruzione di un Polo di restauro dall’antichità alla contemporaneità, per costruire un sistema con il centro di Li Punti, l’Università di Sassari e la Soprintendenza archeologia con i relativi gabinetti di restauro: un polo che sarà un episodio unico, per articolazione e competenze, in tutto il territorio nazionale».