La Nuova Sardegna

Il festival del romanzo storico 

«Cultura condivisa per non diventare paesi di anime morte»

«Cultura condivisa per non diventare paesi di anime morte»

Partendo dal milite ignoto Guerriero nuragico, e toccando – tra gli altri – Ampsicora, Simmaco Papa, Eleonora d'Arborea, Sigismondo Arquer, per finire con la Deledda, Gramsci, Eva Mameli, Marianna...

26 ottobre 2019
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Partendo dal milite ignoto Guerriero nuragico, e toccando – tra gli altri – Ampsicora, Simmaco Papa, Eleonora d'Arborea, Sigismondo Arquer, per finire con la Deledda, Gramsci, Eva Mameli, Marianna Bussalai – Marinannedda de sos battor moros – e Antine Nivola. Tutti ad ascoltare in silenzio vicende o tregende degli spagnoli e dei Savoia in attesa (lo ha detto il moderatore Giovanni Cocco) di altri contemporanei “de cabale”. Ritratti storici letti da liceali «entusiasti di esserci» come hanno detto col sorriso Noemi Cuccuru, Costantino Manca, Elisa Fadda di Pozzomaggiore, Fabio Sias di Bonorva, Asia Porqueddu di Bonnanaro e Zainab El Amrani di Cossoine. Avvio dell'incontro ore 11, conclusione dopo le tredici con la sindaca Antonella Buda (nella foto) più che raggiante. «Facciamo quanto possiamo, intanto rendendo il paese accogliente e poi dando occasioni di incontro: abbiamo notato che i libri sono un ottimo antidoto contro l'isolamento, gli incontri con gli autori aiutano a crescere, favoriscono la lettura e nascono idee». Le stesse osservazioni («più cultura per non sentirci soli») si sono raccolte a Pozzomaggiore con i libri di Franco Forte e Mauro Pusceddu presentati da Giuseppina Deligia, a Villanova Monteleone con Benedetta Tobagi e Pasquale Chessa con Massimo Dadea, a Mara con”Peccato mortale” di Carlo Lucarelli e Lucia Cossu, a Padria con Rita Coruzzi e Bruno Murgia, a Romana con Cinzia Leone, Bepi Vigna e Antonello Pellegrino, a Cossoine finale con Rossana Copez, Tonino Oppes e lo spettacolo di narrazione “Violante” con Andrea Congia e Maria Loi.

Quello del Logudoro è stato il primo festival letterario in Italia del romanzo storico (dal 2014 è stato seguito da Chronicae che si svolge a Piove di Sacco in provincia di Padova). Idea dell'associazione culturale Isperas. Il leader, Angelo Deriu, ingegnere di 45 anni, di Pozzomaggiore: «Abbiamo iniziato 15 anni fa con presentazioni sporadiche, funzionavano. Poi pensiamo al romanzo storico: e il successo c'è stato. La gente si appassiona a Trento all'economia, a Modena e Sassuolo alla filosofia, a Narni alla sociologia. Da noi si appassiona alla storia, e non solo a quella locale, Pretendono autori di spessore, che abbiano da dire. Quest'anno – in paesi solitamente deserti – abbiamo avuto trecento presenze per Carlo Lucarelli e Benedetta Tobagi, cifre inferiori per gli altri autori. Ma si fa cultura. Si animano paesi che non sono di anime morte». Ancora Deriu: «Siamo partiti con cinque Comuni, ora sono sette, entusiasti, non c'è proprio ombra di campanile, è il territorio intero ad amare il romanzo storico, anche i giovani. E non dobbiamo stare col piattino in mano». Letteratura, storia, arte. Soprattutto architettura religiosa. Basti citare l'incanto di San Nicola di Trullas (in bizantino significava cupola), chiesa romanica con iconografie legate all'Apocalisse, al centro di una campagna dove si “tenevano” i “semi di grano”. Attorno a Semestene è cresciuta la voglia di fare. La sindaca: «Abbiamo tanta forza per andare avanti».

Giacomo Mameli

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