La Nuova Sardegna

James Blunt spiega la genesi di “Once upon a mind” «È il mio lavoro più onesto»

James Blunt spiega la genesi di “Once upon a mind” «È il mio lavoro più onesto»

S’intitola “Once upon a mind” il nuovo album di James Blunt, uscito proprio ieri. Con una scaletta composta di undici titoli, il lavoro da studio, sesto della carriera di Blunt, riporta l’artista...

26 ottobre 2019
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S’intitola “Once upon a mind” il nuovo album di James Blunt, uscito proprio ieri. Con una scaletta composta di undici titoli, il lavoro da studio, sesto della carriera di Blunt, riporta l’artista inglese alle radici della sua musica, quelle di “Back to Bedlam”. «È un album che ha molto in comune con quello del mio debutto – ha raccontato Blunt – ed è estremamente onesto». Da “The truth” fino a “The greatest”, Blunt racconta il suo oggi, dopo un percorso che lo ha visto riappropriarsi di alcune di quelle solidità che pensava di avere smarrito con il successo e con tutto quello che ne deriva. «Per un certo periodo è stato come se mi fossi perso – ha spiegato il cantautore inglese, che da qualche tempo vive ad Ibiza – perché con il successo per me sono arrivati anche i problemi. Il mondo diventa improvvisamente diverso quando hai l’attenzione dei media addosso e diventa problematico scrivere canzoni in modo onesto e sincero, semplicemente perché ti rendi conto che quando stai scrivendo è come se nella stanza insieme a te ci sia il pubblico intero. Così ti fermi troppo a chiederti se le persone potranno apprezzare o meno quello che stai scrivendo».

James Blunt ha pubblicato il suo primo album “Back To Bedlam”, ormai quindici anni fa, assieme al singolo “You’re Beautiful”, che è diventato in breve tempo un successo mondiale, catapultando l’ex soldato dell’esercito inglese, con una missione in Kosovo alle spalle, nel James Blunt da record di vendite di dischi e dagli interminabili tour. «Dopo la pubblicazione dello scorso album – ha ricordato la voce delle nuove “Cold” e “Five miles” – sono partito per un tour che è durato diciotto mesi. Ho finito di girare il mondo a settembre 2018 e il primo di ottobre sono entrato subito in studio per cominciare a scrivere il nuovo lavoro. Penso ne sia uscito l’album più onesto che abbia mai scritto, perché ogni canzone racconta quello che ho vissuto e quello che sto ancora vivendo».

Tra gli undici brani inediti di “Once upon a mind” c'è anche “Monsters”, dedicato al padre impegnato a combattere con i suoi problemi di salute. «È come una canzone che si potrebbe cantare a un bambino – ha spiegato Blunt – e con la quale cerco di spiegare che certi draghi non esistono. È il momento in cui io devo aiutare mio padre come lui ha aiutato me quando ero bambino». Personale e anche familiare, il nuovo album di Blunt, che si racconta come probabilmente mai aveva fatto prima. «Sono cresciuto – ha detto – e ho più consapevolezza di quello che faccio. Ho imparato a conoscere il circolo della vita, osservando il mio papà, la mia famiglia, i miei figli. Questo album non è scritto pensando al pubblico, ma a loro. È un regalo per le persone che amo». In Italia, James Blunt tornerà anche a suonare dal vivo durante il mese di marzo 2020, per tre concerti organizzati a Milano, Padova e Roma. (Carlo Mandelli)



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