La Nuova Sardegna

Pino e gli Anticorpi alla prima del nuovo film con i lettori della Nuova Sardegna

di Roberto Sanna
Pino e gli Anticorpi alla prima del nuovo film con i lettori della Nuova Sardegna

Giovedì sera la prima proiezione di “Come se non ci fosse un domani”, mercoledì prossimo al Moderno il debutto sassarese

09 novembre 2019
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SASSARI. Tutto è lieve, come nella canzone dei Tazenda che accompagna i titoli di coda, nel film di Pino e gli Anticorpi “Come se non ci fosse un domani” che ieri al Cityplex Moderno ha sdoganato la prima giornata ufficiale. Al mattino anteprima per la stampa e gli addetti ai lavori che hanno partecipato alle varie fasi della lavorazione, la sera proiezione esclusiva riservata ai settanta lettori della Nuova Sardegna che si sono aggiudicati i biglietti omaggio riservati ai possessori dei coupon pubblicati sul giornale. Il film prenderà vita nelle sale la prossima settimana: mercoledì 13, sempre al Moderno, una giornata esclusivamente “made in Sassari” con quattro appuntamenti (ore 16, 18, 20 e 22), il giorno successivo distribuzione in tutti i cinema dell’isola cominciando dai multisala. Tre anni fa “Bianco di Babbuddoiu” sbancò i botteghini sardi, battendo nel primo week-end “Godzilla” e rimanendo in programmazione per tre settimane.

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L’emozione. In quell’occasione il pubblico sardo dimostrò grande affetto nei confronti di Michele e Stefano Manca, due comici capaci di costruirsi una solida carriera negli spettacoli live e in televisione partendo dagli spettacoli improvvisati negli scantinati sassaresi negli anni Novanta fino ad approdare alle più importanti platee nazionali, compreso il Festival di Sanremo. A questo hanno voluto aggiungere una nuova dimensione cinematografica e confortati dai buoni risultati del primo film, molto apprezzato in Russia, hanno voluto riprovarci impegnandosi in prima persona: produzione, sceneggiatura, recitazione. Ieri mattina la loro emozione e quella del regista Igor Biddau era visibilissima, all’inizio e alla fine della proiezione, quando i tre si sono sciolti in grandi sorrisi. L’avventura è ufficialmente iniziata.

Made in Sardinia. “Come se non ci fosse un domani” è un prodotto ben confezionato, con una regia attenta e pulita. L’accento sul “made in Sardinia” è marcato, complice anche l’autoproduzione. “Bianco di Babbuddoiu” si apriva con le immagini della spiaggia della Pelosa, stavolta a introdurre il film è Capo Caccia. Negli esterni la Sardegna occidentale sfodera le sue armi migliori per il posizionamento nei circuiti esteri, in sintonia con la collaborazione con la Sardegna Film Commission. I russi, estasiati, chiedevano a Michele e Stefano Manca se quelle immagini di Stintino fossero reali, stavolta c’è l’imbarazzo della scelta: l’Asinara, Alghero vista dai tetti e dai vicoli, la litoranea Alghero-Bosa, il belvedere della Foradadda a Capo Caccia. Più un ricorso talvolta tambureggiante del “product placement” che rimarca la sinergia con numerose aziende isolane coinvolte nella realizzazione del film. Siamo a un prodotto cento per cento, o quasi, sardo, che andrà a caccia di altri mercati su diversi fronti.

Risate e riflessioni. “Come se non ci fosse un domani” è un film con tante storie di diversa durata racchiuse in un’ora e mezzo di visione. Episodi più lunghi si alternano ad altri brevi o brevissimi, ricalcando in pieno le intenzioni dichiarate all’inizio della lavorazione, quelle cioè di omaggiare in qualche modo la commedia all’italiana. Chi si aspetta gag a raffica e provocazioni per continue risate rimarrà deluso. Piuttosto è la loro personale interpretazione, a volte originale, altre senza uscire da schemi ben collaudati, di situazioni paradossali. C’è chi scopre di avere una malattia incurabile, chi a 50 anni vuole andare a vivere con la fidanzata, chi vuole esportare salumi fuorilegge e chi si perde nello spazio. Un prologo e un epilogo, in mezzo sei capitoli. Otto episodi nei quali si affrontano temi importanti come la disabilità e la convivenza con la tecnologia, la confessione del proprio orientamento sessuale ai genitori. Sempre in stile “Pino e gli Anticorpi”, per chi li ama è un appuntamento imperdibile, per gli altri un orizzonte tutto da esplorare.
 

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