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Acqua e limone al mattino, lo smalto dei denti è a rischio

di Giuseppe Massaiu *
Acqua e limone al mattino, lo smalto dei denti è a rischio

Una nuova “moda” salutistica non tiene conto dei danni causati alla bocca. Violento attacco acido: e più la temperatura è calda, più il sorriso ingiallisce

10 novembre 2019
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L’alimentazione ha giocato da sempre un ruolo fondamentale nel mantenimento (o meno) di uno stato di salute ottimale. Weston Price, dentista canadese vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, viaggiò in tutto il mondo per studiare i regimi alimentari “vergini”, non influenzati dal nostro modello di vita occidentale ricco di cibi raffinati e dolci. I risultati comparativi che ottenne furono sorprendenti, e lo sono ancora oggi. Polinesiani, popoli dell’Africa Nera, aborigeni australiani, peruviani delle Ande, groenlandesi ma anche abitanti delle più remote valli svizzere e delle isole più a settentrione della Scozia, nel freddo Oceano Atlantico, sono stati tutti oggetto dei suoi studi.

Tra le tante analisi, mi colpì molto la vicenda di due fratelli gemelli scozzesi, nati nelle isole Ebridi. Mentre il primo decise di trasferirsi a studiare a Londra, l’altro rimase a distillare whisky torbato nella sua remota isola. A distanza di pochi anni il loro caso venne diligentemente annotato dal dottor Price: lo studente londinese, cresciuto negli anni di studio con tè, biscotti, pasticcini al burro, crema e cioccolato, manifestava evidenti segni di carie, denti mobili e perdita di alcuni di essi. Quello rimasto a casa a cibarsi di pane nero, cavoli, rape, pesce affumicato e carne di montone seccata, al contrario, manteneva una salute della bocca ottimale, con tutti i denti sani e forti, senza l’ombra di una carie.

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Da questo e da studi più recenti portati avanti da dentisti, medici e antropologi, è nato un dato molto interessante relativo alla diffusione della carie. Dunque: quali cibi possono determinare danni, nel breve o nel lungo termine, alla nostra bocca e ai nostri denti? Alcuni possono essere considerati veri e propri “nemici” del cavo orale, contribuendo all’insorgenza di stati infiammatori e della carie. Le mucose che rivestono l’interno della nostra bocca fanno parte di un vasto tessuto che interessa tutto il tubo digerente, per cui ciò che accade in un punto può manifestarsi in un’altra zona anche molto distante.

Tra gli alimenti considerati “tossici”, se assunti ovviamente in eccesso, ritroviamo gli agrumi, alcune verdure quali i pomodori e le melanzane, zuccheri e farine raffinate, il latte e i cibi contenenti lattosio che, in quanto difficilmente digeribili, fermentano tenendo un livello di acidità del Ph che perdura nel tempo, con tutti gli effetti negativi che ne conseguono, compresi l’insorgere delle carie o delle infiammazioni gengivali. Questo non vuol dire la loro eliminazione, piuttosto un’attenzione maggiore e, magari, una visita da uno specialista odontoiatra per verificare, senza auto-diagnosi, come una maggiore consapevolezza relativa a quello che mangiamo può migliorare la nostra salute orale globale.

Parlando di abitudini e di auto-diagnosi, vorrei trattare un tema che da tempo fa molto discutere: bere acqua e limone la mattina. L’argomento è delicato a dir poco. Se una persona, in questo momento, si mettesse a scrivere su Google “acqua e limone” troverebbe articoli su articoli in favore di un bel cocktail mattutino di questi due elementi. Sembrerebbe la panacea per ogni male… Ma siamo proprio sicuri che sia così e non ci siano controindicazioni? Innanzitutto vediamo un po’ i punti a favore: si dice che aiuta la digestione, riequilibra il Ph, è un ottimo diuretico e aiuta a pulire l’organismo stimolando le funzioni intestinali, purifica la pelle, contrasta la formazione delle rughe e rinfresca l’alito, idrata l’organismo e rende più efficiente il sistema linfatico, addirittura dà energia e migliora lo stato d’animo, stimola il sistema immunitario e, dulcis in fundo, fa persino dimagrire.

Insomma, questo binomio appare a prima vista come una sorta di toccasana universale e sempre più persone lo stanno adottando… prima di passare dal dentista o da un medico per scoprire che la combinazione di acqua tiepida/calda con il limone, assunta di frequente e peggio ancora a stomaco vuoto, esercita effetti deleteri sia sullo smalto dei denti che sull’intero apparato digerente. È vero, gli agrumi sono ricchi di vitamina C, ma sono anche molto acidi e non tutti noi li sopportiamo allo stesso modo. Questo, se ci si ostina a berli con regolarità e in grandi quantità, può provocare bruciori di stomaco e reflussi acidi, irritando gola e lingua.

Arriviamo ora alla mia esperienza personale e professionale quotidiana: acqua calda e limone provocano l’erosione dei denti tramite la decalcificazione dello smalto, che viene letteralmente spazzato via dal violento attacco acido del limone. Questo porta ben presto ad un’alta e fastidiosa ipersensibilità al caldo e al freddo, oltre che, a livello estetico, all’ingiallimento e all’erosione degli elementi dentali anteriori. Ho visto troppi sorrisi distrutti dall’uso (o meglio dire abuso) improprio di questa nuova moda, che porta a impegnative riabilitazioni odontoiatriche necessarie per ripristinare l’estetica e la funzione della bocca.

Dirò di più, la combinazione di acqua calda e limone ha ancora altri due effetti negativi: in primo luogo l’alta temperatura dell’acqua riduce di molto la quantità di vitamina C assorbita dall’organismo, dall’altro aumenta esponenzialmente l’effetto di acido corrosivo dell’agrume, danneggiando i denti e buona parte dell’apparato digerente.

Ora non voglio condannare i poveri limoni, che sono frutti con ottime proprietà positive per l’organismo. Quello che voglio puntualizzare, però, è la necessità di assumerli nella giusta misura, senza farsi guidare dalle dubbie ricette e soluzioni “fai da te” che si trovano su internet. Parlando da dentista, se proprio lo volete bere come succo fatelo saltuariamente, diluitelo tanto in acqua a temperatura ambiente. È buona norma, infine, sciacquare in seguito la bocca con la sola acqua, per eliminare quanto più acido possibile, e infine utilizzare uno spazzolino con setole medie e un dentifricio non abrasivo. Sconsiglierei caldamente quelli sbiancanti, che formano un’alleanza letale per il vostro smalto dentale.

* Medico specialista in odontoiatria

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