Giuseppe Dessì, lo scrittore di “Paese d’ombre”
Da venerdì prossimo sarà in edicola con la Nuova, a 8,60 euro oltre il prezzo del giornale, l’ultimo volume della collana “I grandi personaggi”
14 gennaio 2020
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SASSARI. Da venerdì prossimo sarà in edicola con la Nuova Sardegna, a 8,60 euro oltre il prezzo del giornale, l’ultimo volume della collana “I grandi personaggi”, dedicato allo scrittore Giuseppe Dessì ( Villacidro 1909, Roma 1977) e curato da Dino Manca, docente di Linguistica e Filologia italiana all’Università di Sassari.
Tra i racconti e i romanzi di Dessì, “La sposa in città”, 1939; “San Silvano”, 1939; “Michele Boschino”, 1942; “Racconti vecchi e nuovi”, 1945; “Storia del principe Lui”, 1949; “I passeri”, 1955; “Isola dell’angelo”, 1957; “La ballerina di carta”, 1957; “Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo”, 1959; “Racconti drammatici”, 1959; “Il disertore”, 1961; “Eleonora d'Arborea”, 1964; “Paese d’ombre”, 1972.
La scrittura di Dessì è costantemente tesa ad accordare il mondo della realtà e della storia con quello della memoria, i modi sfumati di un lirismo autobiografico con quelli di un’oggettività narrativa o di una cruda drammaticità, in una specie di revisione proustiana dell’originaria ispirazione veristica. I personaggi di Dessì tendono a dissolvere la loro identità in una atmosfera mitica e allusiva di una vita segreta, ansiosa di libertà e innocenza e tuttavia gravata da un senso, o retaggio, di peccato.
Tra i racconti e i romanzi di Dessì, “La sposa in città”, 1939; “San Silvano”, 1939; “Michele Boschino”, 1942; “Racconti vecchi e nuovi”, 1945; “Storia del principe Lui”, 1949; “I passeri”, 1955; “Isola dell’angelo”, 1957; “La ballerina di carta”, 1957; “Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo”, 1959; “Racconti drammatici”, 1959; “Il disertore”, 1961; “Eleonora d'Arborea”, 1964; “Paese d’ombre”, 1972.
La scrittura di Dessì è costantemente tesa ad accordare il mondo della realtà e della storia con quello della memoria, i modi sfumati di un lirismo autobiografico con quelli di un’oggettività narrativa o di una cruda drammaticità, in una specie di revisione proustiana dell’originaria ispirazione veristica. I personaggi di Dessì tendono a dissolvere la loro identità in una atmosfera mitica e allusiva di una vita segreta, ansiosa di libertà e innocenza e tuttavia gravata da un senso, o retaggio, di peccato.
