La Nuova Sardegna

Stanis Dessy, sguardo multiforme sull’isola

Stanis Dessy, sguardo multiforme sull’isola

Da oggi in edicola la monografia dedicata al talentuoso sassarese, pittore, grafico e scultore sempre ad altissimi livelli

28 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Da oggi in edicola con la Nuova (a 7,60 euro oltre il prezzo del quotidiano) il quinto volume della collana “Maestri dell’arte sarda”, dedicato a Stanis Dessy e curato da Marco Magnani. Stanis Dessy nacque ad Arzana nel 1900 e morì a Sassari 1986. La sua formazione avvenne a Roma, dopo il diploma classico conseguito a Cagliari, a Roma ebbe modo di avvicinarsi al movimento Valori Plastici. Tornato a Cagliari nel 1921 frequentò la cerchia di artisti sardi più importanti dell’epoca tra cui Francesco Ciusa nel cui studio lavorò alla xilografia e alla scultura.

Il suo debutto sulla scena nazionale arrivò nel 1923 quando espose alla Quadriennale di Torino un gesso, nella stessa epoca si dedicò al lavoro di grafico e scenografo. Nel 1926 arriva a Sassari, dove vive Ada la fidanzata che divenne sua moglie. A Sassari Dessy, visse la sua maturità, frequentò Paglietti, Delitala e Tavolara e nel 1928 partecipò alla Biennale d’Arte sarda con diverse opere tra cui il ritratto di Ada Dessì e intensificò la produzione xilografica. La sua opera di incisore venne premiata a Varsavia e nel 1935 una sua xilografia vinse, ex equo con Delitala, il prestigioso premio della Regina. Tra le intense attività del dopoguerra, che affiancarono la produzione artistica, fu insegnante e critico d’arte de La Nuova Sardegna. La sua visione spaziò fuori dai ristretti confini del regionalismo, fu un artista di respiro europeo, molto vicino alle tendenze dei “realismi magici” italiani e francesi e con la “Nuova Oggettività” tedesca. Amore e curiosità per tutti gli aspetti del mondo visibile, osservati con uno sguardo distaccato, limpido e oggettivo: si potrebbe riassumere così, in poche parole, il senso della sua ricerca. Se questi caratteri rappresentano delle costanti nella sua opera, non si deve però credere che questa non abbia conosciuto uno sviluppo nel corso degli anni; il percorso di Dessy, estremamente coerente nei suoi dati di fondo, registra una svolta decisa all’altezza dei primi anni Trenta, tanto che è possibile parlare di due Dessy, il gelido, aggressivo e affascinante pittore del periodo giovanile e quello più composto, equilibrato e sereno della maturità. Nella sua carriera lunga più di 60 anni Stanis Dessy fu pittore, incisore, scultore, illustratore, caricaturista, disegnatore di ceramiche e di mobili, assumendo un ruolo di protagonista nell’arte sarda del Novecento. (red.c.)

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative