La Nuova Sardegna

Altri finanziamenti per i tesori sardi: in arrivo 56 milioni

Sabrina Zedda
Altri finanziamenti per i tesori sardi: in arrivo 56 milioni

Diciotto cantieri tagliano il nastro del fine-lavori. Dal 2016 cifra quadruplicata, mai così tanti soldi

29 febbraio 2020
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CAGLIARI. Mai così tanti soldi in Sardegna per il recupero a la valorizzazione dei beni culturali. A dirlo sono i dati del Segretariato regionale del Mibact, braccio operativo del ministero della Cultura: nel triennio compreso tra il 2016 e il 2019 all'Isola sono stati assegnati quasi sessanta milioni di euro, una cifra pressoché quadruplicata rispetto a quella del triennio precedente. Di questi denari, più di trentotto milioni di euro (il 65% del totale) sono stati gestiti dal Segretariato regionale che ha così potuto mettere in piedi novantuno cantieri divisi tra interventi nell'ambito archeologico, in quello architettonico e in quello dei beni storico-artistici.

Diciotto cantieri hanno già terminato i lavori, mentre entro l'anno saranno conclusi interventi in importanti siti come il Museo Sanna di Sassari, l'area archeologica di Mont'e Prama, l'ex Museo Regio di Cagliari, la necropoli di Sant'Andrea Priu a Bonorva, l'ex Artiglieria di Olbia. Per la Sardegna si tratta di una boccata d'ossigeno che permette di mettere ulteriormente a frutto il suo prezioso patrimonio. E per il decennio 2022- 2033 è in arrivo dallo Stato un ulteriore finanziamento di cinquantasei milioni di euro. «L'ultimo triennio è stato particolarmente fruttuoso grazie anche all'avvicendarsi di alcune misure di finanziamento che per la portata e le caratteristiche si sono dimostrate straordinarie», spiega la dirigente del Segretariato regionale, Patricia Olivo.

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Nel dettaglio, si è trattato del "Fondo per la tutela del patrimonio culturale", che per il periodo 2016-2020 ha stanziato per l'intero paese cinquecento milioni di euro, e dei fondi erogati grazie a una legge del 2016 per la prevenzione del rischio sismico e l'abbattimento delle barriere architettoniche. La fetta più importante dei finanziamenti è stata destinata a interventi riguardanti beni architettonici (con 48 cantieri), seguiti da quelli nel settore archeologico (37 cantieri), mentre fa la parte della Cenerentola il campo dei beni storico-artistici, per il quale i cantieri aperti sono stati sei. Dal nord al sud, le operazioni riguardano tutta la Sardegna. A Sassari sono in dirittura d'arrivo i lavori di recupero e valorizzazione del Museo Sanna: vetrate, pavimenti e impianto elettrico sono stati messi a norma.

È stata anche affrontata la revisione delle collezioni storiche, grazie a cui sarà possibile usufruire al meglio del patrimonio custodito nel sito. Entro l'anno saranno conclusi anche gli interventi di valorizzazione della necropoli di Sant'Andrea Priu, a Bonorva, mentre ad Alghero è terminato lo scorso anno il restauro del nuraghe Palmavera. Sempre nel nord dell'Isola, è previsto il progetto di ristrutturazione e valorizzazione per la fruizione turistica del Porto romano di Porto Torres e lo scavo dell'area archeologica di Turris Libisonis. Interventi anche nel "Sistema delle aree archeologiche della Sardegna sud orientale", che comprende sedici siti tra cui, solo per citarne alcuni, le Terme romane di Fordongianus, i Giganti di Mont'e Prama e il Nuraghe Diana. A Cagliari, entro l'anno si concluderanno gli interventi di adeguamento funzionale dell'ex Museo Regio archeologico, mentre andranno avanti quelli di restauro della Torre di San Pancrazio, chiusa ormai da tempo. Sono in corso interventi anche nella Cattedrale di Oristano, e nell'ex Episcopio di Tortolì, destinato ad accogliere un piccolo museo della città.

Non vanno poi dimenticati gli interventi di recupero di preziose tele di proprietà della Chiesa, custodite a Dorgali, Benetutti e Bortigali. Per il futuro, una grossa partita si giocherà tra il 2022 e il 2033. I cinquantasei milioni di euro in cantiere saranno divisi tra dieci interventi nel campo dei beni archeologici (tra questi spicca l'area di Mont'e Prama e la necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero), sedici in quello architettonico (saranno recuperati, tra gli altri, l'ex convento di San Francesco a Oristano, che diventerà sede dell'Archivio di Stato, la Basilica di San Gavino, a Porto Torres), tre nell'ambito archivistico- librario (sarà interessata anche la biblioteca di Nuoro).

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