La Nuova Sardegna

Maestri dell'arte sarda, Melkiorre Melis: genio totale

Maestri dell'arte sarda, Melkiorre Melis: genio totale

Venerdì in edicola con la Nuova Sardegna l'ottavo volume della collana

17 marzo 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Venerdì 20 marzo in edicola con La Nuova (a 7,60 euro oltre il prezzo del quotidiano) l’ottavo volume della collana “Maestri dell’arte sarda”. L’artista protagonista del nuovo libro è Melkiorre Melis, il testo è curato da Antonello Cuccu.

Melkiorre Melis nacque a Bosa nel 1889, tra i suoi otto fratelli anche Olimpia, Federico e Pino ebbero una carriera artistica. Dopo aver frequentato da giovanissimo il pittore Emilio Scherer, che a Bosa si dedicava alla decorazione di chiese e palazzi, Melkiorre Melis vinse una borsa di studio che gli permise di recarsi a Roma per studiare alla Scuola del nudo dell’Accademia. La grande città offrì al giovane artista la possibilità di lavorare come grafico e segnò il suo modo di intendere la creatività, un percorso multiforme attraverso il disegno, la pittura, la ceramica e la progettazione di oggetti d’arte ed esposizioni. Melkiorre Melis fu un artista moderno capace di realizzare, e proporre in anticipo, i temi estetici della società del suo tempo. E la committenza lo premiò affidandogli progetti importanti come la sala da ballo della casa d’arte Bragaglia, a Roma, che decorò con un festoso ballu tundu, o la sezione sarda alla prima Biennale delle arti decorative di Monza, Melis lavorò a un’importante spazio per la Fiat il Salone dell’automobile di Torino nel 1929. Solo per citare alcune delle sue prestigiose realizzazioni. Una produzione vastissima e apprezzata che lo portò negli anni Trenta a Tunisi per dirigere la locale scuola d’arte.

Sempre alla ricerca di una sintesi tra la tradizione mediterranea, come quella tunisina, e le più moderne tendenze estetiche, Melis volle pescare nel vasto repertorio popolare, nell’asciuttezza dell’artigianato sardo per creare un’arte che fosse realmente moderna, diffusa nella vita quotidiana di ognuno e compresa da tutti. Come scrive Antonello Cuccu nella prefazione del libro proposto dalla Nuova: «Una scelta di bruciante attualità per le possibilità insite nel modo razionale e consapevole di progettare l’arte, di portarla nelle case (...). Melis è da annoverare tra coloro che hanno rifiutato la specificità creativa, mantenendo la figura dell’artista ancora integra e rispondente a tutto campo alle esigenze del sociale. Nell’unitarietà ha intuito quei valori migrati col design a tutta la cultura materiale di larga diffusione, divenuti in tal modo spina dorsale della cultura visiva e di massa, quasi sempre unico accesso alla “bellezza” da parte del largo pubblico, lontano e ignaro dell’arte e in senso più ampio della cultura». (red.cul.)
 

In Primo Piano
Meteo

L’isola si risveglia in pieno inverno: Bruncuspina a -3° e tetti imbiancati a Fonni

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative