La Nuova Sardegna

Grandi eventi identitari della Sardegna, un registro per la loro promozione nel mondo

Silvia Sanna
La Corsa degli Scalzi (la foto è di Ottavio Carta)
La Corsa degli Scalzi (la foto è di Ottavio Carta)

L'assessorato regionale al Turismo propone la nascita di un albo delle manifestazioni, tra i requisiti: che la festa abbia più di 100 anni

04 giugno 2020
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SASSARI. I primi dieci sono entrati nell'elenco in automatico perché non hanno bisogno di presentazioni: per loro parlano la storia millenaria e l'appeal nei confronti dei sardi e dei visitatori. Sono i grandi eventi culturali e turistici, che su proposta dell'assessore regionale Gianni Chessa, esponente del Psd'Az, saranno inseriti nell'apposito "Registro dei grandi eventi identitari" che si candida a diventare strumento di promozione degli appuntamenti e dunque dell'isola nel mondo. L'obiettivo è valorizzare e promuovere l'immagine della Sardegna attraverso una pianificazione strategica e coordinata, partendo proprio dagli eventi di rilevanza nazionale che possono contribuire a richiamare turisti tutto l'anno e da ogni parte del globo.

I primi dieci eventi inseriti di diritto nell'elenco sono: Sant'Efisio a Cagliari, la festa di San Francesco di Lula, la festa del Redentore a Nuoro, Sant'Antioco Martire Patrono di Sardegna a Sant'Antioco, la Cavalcata sarda a Sassari, la Discesa dei Candelieri a Sassari, la Festa di San Simplicio a Olbia, la festa di San Costantino Ardia di Sedilo, la Sartiglia a Oristano, la Corsa degli Scalzi a San Salvatore di Sinis (Cabras). Ma c'è spazio anche per altri grandi eventi turistici e culturali: l'invito ai Comuni è partito, chi lo vorrà potrà presentare domanda per fare inserire gli appuntamenti che si svolgono nei rispettivi territori. Ma l'inserimento sarà vincolato alla verifica del rispetto di alcuni requisiti fondamentali quali per esempio "la storicità della manifestazione" che non può essere inferiore a 100 anni, e la "notorietà e popolarità" dell'evento, cioé l'impatto che ha sullo scenario nazionale e internazionale.

A decidere sull'ammissione sarà una apposita commissione tecnica. Il provvedimento prevede che i grandi eventi a matrice religiosa e laica ammessi nel registro possano ricevere contributi economici. L'obiettivo dell'assessore al Turismo Chessa è creare una autentica filiera del turismo dei "Grandi eventi identitari", «allo scopo di realizzare un prodotto strategico utile per intercettare in modo efficace ulteriori "target"capaci di sostenere la destagionalizzazione e la diversificazione dei flussi turistici e, più in generale, l'animazione territoriale e l'ospitalità dei sardi». La promozione degli eventi avverrà su tutti i maggiori network nazionali e internazionali e la campagna mirerà a promuovere una immagine unica e coordinata della Sardegna. Da parte del gruppo Lega in consiglio regionale arriva la richiesta di allargare il campo: la comunicazione, perché sia efficace, capillare e ottenga il risultato sperato, deve essere particolarmente incisiva anche nei più recenti e moderni canali di comunicazione, dunque non solo giornali e tv ma web e social network. «Dobbiamo superare i limiti della legge regionale 7/55 - spiega il capogruppo della Lega Dario Giagoni - così da utilizzare per la promozione turistica anche i canali di comunicazione più attuali oltre a quelli tradizionali. Solo allargando l'orizzonte possiamo assicurarci che la nostra proposta arrivi il più lontano possibile, raggiungendo segmenti di mercato sinora non stimolati a dovere ai quali aprire le porte della nostra isola».

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