La Nuova Sardegna

“Gramsci e le donne”, oltre la politica la dimensione privata

“Gramsci e le donne”, oltre la politica la dimensione privata

«Fondata sulla certezza della naturale uguaglianza degli esseri umani, unita a un’originale sensibilità nei confronti della “quistione sessuale”, l’attenzione di Gramsci alla posizione da sempre...

13 ottobre 2020
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«Fondata sulla certezza della naturale uguaglianza degli esseri umani, unita a un’originale sensibilità nei confronti della “quistione sessuale”, l’attenzione di Gramsci alla posizione da sempre subalterna delle donne si consolida, attraverso la prassi politica e la riflessione carceraria, nell’idea della necessità dello sviluppo di una nuova identità femminile, intimamente libera da schiavitù arcaiche e da condizionamenti culturali. Senza una donna nuova, non ci sarà mai l’“uomo nuovo” teorizzato dai rivoluzionari socialisti». Lo stretto intreccio tra dimensione politica e vita privata, degli affetti familiari e delle relazioni sentimentali, è una caratteristica essenziale della vicenda umana di Antonio Gramsci che Noemi Ghetti ricostruisce nel libro “Gramsci e le donne” (Donzelli Editore, 340 pagine, 18.00 euro).

Da qualunque angolazione lo si guardi, il rapporto tra Gramsci e le donne appare come un punto decisivo nella sua complessa esperienza umana e intellettuale. Il libro si dipana sul doppio filo della ricostruzione, da un lato, dei rapporti tra Gramsci e le donne della sua vita e, dall’altro, della sua riflessione sui temi del femminile, dell’identità sessuale e del ruolo storico delle donne nei processi di liberazione. Attraverso un attento esame degli scritti gramsciani, in particolare delle lettere, e lo studio dei carteggi, dei documenti e delle testimonianze delle donne che lo conobbero, Noemi Ghetti ricompone il quadro di un rapporto originale del pensatore sardo con il mondo femminile, che acquista una centralità fin qui non sufficientemente indagata. In famiglia, in amore e in politica, dalle origini sarde al biennio rosso torinese, attraverso la decisiva esperienza russa del 1922-1923 e nella lunga detenzione, le donne furono le destinatarie privilegiate delle sue lettere. Dalla madre Giuseppina Marcias fino alle tre sorelle russe Eugenia, Giulia e Tatiana Schucht, destinate a diventare, ciascuna a suo modo, le referenti indispensabili della complessa e dolorosa vicenda umana di Antonio Gramsci.

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