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Sul palco del Comunale il flamenco di Sergio Bernal

Sul palco del Comunale il flamenco di Sergio Bernal

SASSARI. La stagione di prosa e danza del CeDAC al Teatro Comunale di Sassari riparte con il fuoco del flamenco con la prima regionale venerdì 7 gennaio alle 21 di “A Night With Sergio Bernal” (in...

04 gennaio 2022
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SASSARI. La stagione di prosa e danza del CeDAC al Teatro Comunale di Sassari riparte con il fuoco del flamenco con la prima regionale venerdì 7 gennaio alle 21 di “A Night With Sergio Bernal” (in cartellone sabato 8 gennaio e domenica 9 gennaio al Teatro Massimo di Cagliari): sotto i riflettori insieme al celebre danzatore madrileno Sergio Bernal, già primo ballerino del Ballet Nacional de España, étoile di fama internazionale, Miriam Mendoza e Jose Manuel Benítez per uno spettacolo affascinante ispirato alla cultura iberica e allo spirito gitano tra vertiginosi assoli e raffinati pas de deux e pas de trois con la direzione artistica di Ricardo Cue, produzione Sergio Bernal Dance Company in collaborazione con Daniele Cipriani Entertainment. Tra coreografie originali - come “The Last Encounter” di Ricardo Cue, sulle note di “Hable con ella” di Alberto Iglesias e l’assolo “The Swan” sempre di Ricardo Cue con musica di Camille Saint-Saëns, interpretato da Sergio Bernal - un’inedita versione del “Bolero” di Maurice Ravel e il celebre “Zapateado” creato da Antonio Ruiz Soler sulla musica di Pablo de Sarasate per un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo della cultura gitana.

La stagione di teatro prosegue con “Un tram che si chiama Desiderio” di Tennessee Williams con Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci per la regia di Pier Luigi Pizzi, in cartellone giovedì 13 gennaio alle 21 (con replica venerdì 14 gennaio alle 10.30 in matinée per le scuole) al Teatro Comunale di Sassari per un viaggio nel cuore dell’America, tra il fallimento del “sogno” e una critica all’oppressione della famiglia e all’ipocrisia della società. Un capolavoro del Novecento, conosciuto dal grande pubblico nella versione cinematografica di Elia Kazan con Vivien Leigh e Marlon Brand.

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