La Nuova Sardegna

Selvaggi, un rossoblù tra i 22 azzurri del Mundial: «Io spettatore di un sogno»

Franco Selvaggi con la maglia del Cagliari
Franco Selvaggi con la maglia del Cagliari

22 marzo 2022
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«Qualche volta sogno di entrare e di fare gol in quella finale». C’era anche il centravanti del Cagliari, Franco Selvaggi, all’epoca 29enne, tra i ventidue azzurri che fecero l’impresa in Spagna. Non giocò mai, ma anche lui è a tutti gli effetti campione del mondo e diede un importante contributo a Bearzot e alla costruzione del suo gruppo invincibile. «Non ho rimpianti - raccontava Selvaggi in un articolo pubblicato sulla Nuova l’11 luglio 2007, nel venticinquesimo anniversario della vittoria sulla Germania -. Ha fatto tutto Rossi, è stato il suo mondiale. Certo è normale che mi sarebbe piaciuto entrare. Non giocai, ma fu un mondiale meraviglioso e partecipai anche io a quella festa».

Buona parte della stampa italiana prima dei mondiali del 1982 chiedeva a gran voce che il centravanti della nazionale fosse il romanista Pruzzo, ma Bearzot aveva già deciso di puntare su Paolo Rossi, nonostante lo stop di due anni per il calcioscommesse. Nella rosa dei 22 gli serviva un attaccante che accettasse senza fiatare il ruolo di riserva, e la scelta cadde appunto su Selvaggi, protagonista di due buone stagioni al Cagliari. Qualcuno allora malignò che se Selvaggi non avesse spedito delle cartoline dalla Spagna, in Italia non lo avrebbe saputo nessuno che era lì. «È vero, sono stato spettatore di un sogno - ammise l'ex attaccante nell’intervista alla Nuova - ma non ho mai provato invidia o rancore. Con lo spirito ho partecipato, sperando di poter entrare».

Selvaggi non avrà saggiato l'erba degli stadi spagnoli, ma l'atmosfera d'oro sì. «Ho avuto il privilegio di far parte di un gruppo che è stato straordinario, una grande famiglia. Una nazionale di uomini veri, prima che di grandi campioni». Del torneo, della festa finale, conserva una foto speciale: protagonista Gaetano Scirea. «La sera dei festeggiamenti a un certo punto lui, seguito da Zoff, lasciò il gruppo e andò a leggere un libro. La festa se l'era messa alle spalle, pensava al rientro. Aveva uno spessore particolare».

Nella storia del Cagliari sono 20 i giocatori che hanno avuto l'onore di indossare la maglia della nazionale. Della formazione che nella stagione 1969-70 ha vinto lo storico scudetto, sei i convocati ai mondiali in Messico: Gigi Riva, Pierluigi Cera, Enrico Albertosi, Angelo Domenghini, Comunardo Niccolai e Sergio Gori. La stella del gruppo era, manco a dirlo, Gigi Riva: suo il record di gol in azzurro: 35 reti in 42 partite, media altissima che ancora oggi resiste e rischia di restare ancora a lungo inarrivabile. Rombo di Tuono, insieme a Domenghini, che allora non giocava nel Cagliari ma con l'Inter, è stato tra i protagonisti della vittoria dell'Italia agli Europei del 1968 con Ferruccio Valcareggi sulla panchina. Riva, nella finale vinta per 2-0 contro la Jugoslavia allo stadio Olimpico di Roma, ha sbloccato la gara con una rete delle sue, entrando nell'azione del raddoppio siglato da Anastasi.

Gigi è il giocatore del Cagliari con più presenze in azzurro (42), seguito da Cera (18), Albertosi (16) e Domenghini (15). Gli ultimi due hanno molte più convocazioni, naturalmente, ma il riferimento è a quando erano tesserati dei Quattro Mori. Gli altri giocatori del Cagliari che hanno vestito la maglia azzurra sono il portiere Federico Marchetti vanta 8 presenze in azzurro, seguito da Nicolò Barella e Davide Astori con 7 e da Mauro Esposito con 6. I sardi che invece hanno giocato in nazionale mentre erano tesserati col Cagliari sono soltanto quattro: Barella, Antonio Langella (3 presenze), Andrea Cossu (2) e Marco Sau (1). Gli altri rossoblù in azzurro: Franco Selvaggi (3 presenze), Alessio Cragno (2), Francesco Rizzo (2), Davide Biondini (2), Pasquale Foggia (2), Leonardo Pavoletti (1).

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