La Nuova Sardegna

L’intervista

Diana Del Bufalo: «La mia regola: i fallimenti non esistono. Maria De Filippi? Grazie a lei feci il primo film»

di Alessandro Pirina
Diana Del Bufalo: «La mia regola: i fallimenti non esistono. Maria De Filippi? Grazie a lei feci il primo film»

L'attrice romana in scena a teatro con "7 spose per 7 fratelli" con Baz

26 novembre 2022
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Canta, balla, presenta, recita. È anche capace di fare ridere il pubblico. Un cocktail di talenti che in un’altra epoca l’avrebbe laureata regina del varietà del sabato sera, ai tempi approdo naturale delle numero uno. Ma viviamo un’era in cui le canzonissime e i fantastici sono considerati preistoria. Una tv in cui troppo spesso la chiave d’accesso è non avere talento. Ma Diana Del Bufalo ne ha da vendere e ogni giorno che passa lo dimostra in tv, al cinema, a teatro. In questo momento sta girando l’Italia con il musical “Sette spose per sette fratelli”, da ieri ad Ancona. Al suo fianco Baz, per la regia di Luciano Cannito e le musiche di Peppe Vessicchio.

Diana, Baz le ha insegnato qualche parola in sassarese?
«Ogni tanto sì, anche oggi me ne ha detta una a pranzo. Non me la ricordo, ma mi ha fatto ridere tantissimo».

Con Baz vi conoscete da tempo. Che partner è?
«Lui andava in giro a fare serate, io venivo invitata come cantante. Ma non è che avessimo questo grande rapporto. Mi stava anche un po’ sulle scatole, mi dava l’idea che fosse uno di quei comici che se la tirano. Invece, mi sbagliavo. È una persona stupenda con cui condividiamo tante passioni, dal cinema alla tecnologia. Abbiamo in comune anche idee sulla vita».

Che effetto fa essere la protagonista di un classico come “Sette spose per sette fratelli”?
«È una sensazione bellissima. Mia madre è una cantante lirica e ama profondamente questo musical. Ogni Natale costringeva me e mio fratello a guardarlo. Lo so a memoria. E quando me l’hanno proposto l’ho detto subito a mia madre. E lei: “mio Dio, vengo tutte le sere”. E così ha fatto: è venuta ogni sera, sempre pagando il biglietto e con un’amica diversa. E anche quest’anno è già tornata sei volte».

Quando sale sul palco le capita di pensare: ce l’ho fatta?
«Sì, mi viene in mente. Essendo io attrice di cinema e tv, il teatro era per me totalmente sconosciuto, non sapevo come avrei reagito, come riuscire a rimanere concentrata. Avevo il terrore che uno tossisse e io perdessi concentrazione. Invece, ora mi rendo conto che sali sul palco talmente tante volte che vai con il pilota automatico».

Cosa voleva fare Diana da bambina?
«Quello che faccio ora o l’astronauta. Mi piacciono l’ignoto, lo spazio, gli alieni, gli ufo. Ma il mondo dello spettacolo è sempre stata la prima scelta».

Tutto parte da Amici: lo consiglia a un aspirante artista?
«Assolutamente sì. Io credo lo studio sia importante ma è anche vero che il talento è una cosa innata. Se i ragazzi non lo avessero non verrebbero presi ai talent. Questo non vuole dire che non ritenga lo studio una fonte di crescita. Anzi, ora voglio cominciare a fare danza classica. Direte: a questa età? Voglio accrescere la mia fisicità per continuare a fare musical».

Com’è Maria De Filippi?
«Stupenda, meravigliosa, simpaticissima. Fa morire dalle risate. Quando sono uscita da Amici ero piccola, non avevo agenti, ma lei parlò benissimo di me, feci un provino e mi prese Boldi. Il mio primissimo film».

Ad Amici si presenta come cantante. Quando capisce che ha anche una vena brillante?
«Hanno cominciato a dirmelo gli altri. Io mi sono sempre esibita per la mia famiglia, a scuola, al liceo ero capocoro. Ero una che si dava da fare, poi la recitazione è venuta da sé, non me la sono andata a cercare».

Soffre il politically correct?
«Sì, oggi bisogna sempre stare attenti a quello che si dice. Io lo trovo sciocco. È diventata l’era della suscettibilità».

Chi erano i suoi idoli comici da ragazzina?
«Non è una comica ma come attrice Cameron Diaz. Con quel suo candore mi ha sempre fatto sbellicare. In Italia invece Paola Cortellesi, che io amo».

Nella carriera di ognuno ci sono successi e sogni infranti. Tra i primi c’è sicuramente Colorado. E tra i secondi?
«Non mi metto mai nella condizione di subire un fallimento. Per me i no sono semplicemente delle svolte. Quando fai un provino sai cosa vuole quel regista. Tu vai, fai la tua parte, ma magari per lui sei troppo alta, troppo giovane, troppo vecchia. Semplicemente non sei l’attrice che vuole».

Ruffini o Abatantuono: con chi si ride di più sul palco?
«Abatantuono mi piace, è un uomo coltissimo, simbolo della comicità italiana. Ma con Paolo (Ruffini, che è stato per anni anche il suo compagno, ndr) avevo una affinità particolare, anche per via dell’età. Tra noi c’era una magia invisibile, una alchimia. Anche a cena era uno show. Ma mi capitava solo con lui».

Nel 2017 spopola come ospite a Sanremo: meglio in gara o come partner di Amadeus?
«Sarebbe bello andarci anche come cantante, ma troppo emozionante. Dico con Amadeus per una sola sera».

“7 donne e un mistero” con Buy, Ranieri, Ramazzotti, Porcaroli, Impacciatore e Vanoni. Che clima si respirava sul set?
«Bellissimo, stupendo. Andavamo spesso a cena, abbiamo ancora un gruppo whatsapp: prima era “ubriachelle”, ora “mi vendo”. Ancora ci scriviamo, siamo rimaste amiche. È molto più difficile gestire sette uomini che sette donne. Gli attori sono primedonne allucinanti, vanitosi».

La Vanoni è davvero così come appare tra lo stralunato, lo schietto e il naif?
«Durante le riprese faceva finta di non sentire la mia voce perché non si ricordava le battute».

Capitolo Lol: qual è il o la collega che ha sofferto di più?
«Maccio e il Mago Forest: ho sofferto tanto nel programma».

Su chi scommette della nuova edizione?
«Cristiano (Caccamo, ndr), il mio migliore amico, mi fa morire. Meno male non siamo insieme, se no avrei riso subito».

Canta, balla, presenta: perfetta per la tv di una volta. Cosa le sarebbe piaciuto fare?
«Sicuramente la soubrette, alla Loretta Goggi».

Nel frattempo presta di nuovo la voce per un film Disney: dopo “Encanto” è il turno del corto natalizio “Il dono”.
«Quando mi hanno detto che mi avevano preso ho pianto».

In un’intervista al Corriere ha detto di soffrire di coprolalia, la tendenza impulsiva a dire parole oscene o volgari. Le è più successo qualche episodio?
«No, di solito capita quando sono annoiata. Ma se sono in tv sto molto attenta a contenermi. Ma quanto è brutto contenersi».

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