La Nuova Sardegna

Il libro

Carlo, Camilla, William: Harry ne ha per tutti

di Paolo Ardovino
Carlo, Camilla, William: Harry ne ha per tutti

Il volume del duca di Sussex è già un best seller

11 gennaio 2023
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Lavare i panni sporchi in famiglia a quanto pare è un concetto molto difficile da interpretare per la Royal family. In questo caso, sarà per il fatto che il principe Harry, dalla famiglia, intende proprio starne alla larga. “Spare”, l'autobiografia appena uscita, con faccione in primo piano in copertina, è una frattura – l’ennesima, ma più grande – dal padre Carlo, dal fratello William e dagli affari (di famiglia, appunto) d’Inghilterra. Il libro a poche ore dalla sua uscita è già best seller, tradotto in 16 lingue e arrivato in Italia per Mondadori. Non una questione di soldi però, dato che a quanto pare il fratello minore della famiglia reale devolverà i proventi delle vendite a enti che si occupano di beneficenza. Un tomo di oltre 500 pagine che contiene racconti che uniscono vicende pubbliche e fatti personali, riflessioni, attacchi neanche troppo velati. E tanta amarezza. A partire dal titolo stesso, “Spare – il figlio di scorta”. La parola inglese significa proprio questo, ruota di scorta, riserva, e nelle grandi dinastie indica proprio il figlio minore, chi non è diretto erede al trono.

Il libro si divide in tre parti, “Dal profondo della notte che mi avvolge” è il titolo della prima, “Sanguinante ma indomito” quella centrale, “Capitano della mia anima” chiude il trittico. La scrittura pare sia brillante e questo è merito del ghost writer (a quanto pare non tanto ghost) con cui lo ha scritto: il premio Pulitzer J. R. Moehringer. Il vaso di Pandora è stato scoperto, e unisce il ricordo della scomparsa della madre, Lady Diana, ai confronti e scontri col fratello William, il lento distacco dal padre, l’attuale Re Carlo III. E, inevitabilmente, Meghan Markle. La duchessa di Sussex e moglie, il cui matrimonio tanto ha scandalizzato e ha influito nella rottura tra Harry e il resto della famiglia. «È un’attrice americana, non può succedere niente»: la non-benedizione del fratello maggiore verso la relazione che invece ha portato alla nascita dei piccoli Archie e Lillibet. Glaciali le parole di Carlo, invece: lo riporta un passaggio dialogico tra padre e figlio proprio riguardo Meghan: «Non ci sono abbastanza soldi». Lo fissai, di che stava parlando? Spiegò. O almeno ci provò. «Non posso pagare nessun altro. Devo già pagare tuo fratello e Catherine».

A parti inverse, il racconto del matrimonio di Carlo e Camilla vissuto dal secondogenito dai capelli rossi a pochi passi dall'altare: «Non avevo dubbi che quel matrimonio avrebbe allontanato papà da noi […] Non gioivo all’idea di perdere un altro genitore, e non ero certo di essere felice all’idea di guadagnare una matrigna che di recente mi aveva sacrificato sull’altare delle pubbliche relazioni. Ma vidi il sorriso di papà, difficile non rendersene conto, impossibile negarne la fonte: Camilla. Volevo molte cose, ma al loro matrimonio mi stupii di scoprire che la felicità di mio padre era comunque uno dei miei massimi desideri». «Ho pianto solo una volta», confida, per la morte della madre Diana. Ma solo una volta. Mentre il mondo attorno si struggeva, il piccolo di casa rimaneva attonito. Si leggono le incapacità di comprendere un fatto tanto fatale, l’incidente in auto a Parigi nell’agosto 1997, la convinzione che fosse una farsa e che la madre sarebbe ricomparsa di nascosto. Persino le confessioni con una medium per saperne di più. Se tenere tutto dentro porta a implodere, il duca di Sussex ha decisamente optato per la scelta catartica di buttare tutto fuori.

Apparentemente più frivoli, ma comunque peculiari della vita vissuta da Harry, gli episodi sul primo rapporto sessuale, a 17 anni e in un campo dietro un pub, e le rivelazioni sulle droghe provate. Uomo di divisa, è controverso un passaggio dove parla della sua esperienza in Afghanistan e dell’uccisione di 25 talebani. Uccidere è stato possibile, si legge nel libro, solo disumanizzando chi aveva di fronte e immaginandoli come «pedoni fuori dalla scacchiera». Uomo di poche letture, ma anche qui il riferimento ha un sottotesto familiare

. Il padre Carlo lo rimproverava di non leggere Shakespeare: «Aprii l’Amleto: un principe solitario, ossessionato dal genitore defunto, osserva quello superstite innamorarsi dell’usurpatore? Richiusi il libro: grazie, non fa per me – scrive Harry –. L’unico libro che ricordo di aver apprezzato, direi gustato, è un breve romanzo americano, Uomini e topi di John Steinbeck […] Storia di amicizia, fratellanza e lealtà, zeppa di temi nei quali riuscivo a immedesimarmi. George e Lennie mi ricordavano Willy e me. Due amici, due nomadi, che vivono le stesse esperienze e si proteggono a vicenda le spalle». Fioccano le indiscrezioni sulle reazioni, il Re pare abbia negato al figlio la partecipazione all'incoronazione. Intrecci di re e principi: è sempre andata così.
 

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