La Nuova Sardegna

Isola misteriosa

“Dolmen e Menhir in Sardegna”: al Man la mostra di Olivo Barbieri

“Dolmen e Menhir in Sardegna”: al Man la mostra di Olivo Barbieri

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È in corso al museo Man la mostra “Twelve ee h s nine. Dolmen e Menhir in Sardegna” di Olivo Barbieri, a cura di Marco Delogu e Chiara Gatti, in collaborazione con la Fondazione di Sardegna, visitabile fino al 25 giugno. Olivo Barbieri, uno dei maggiori artisti e fotografi italiani contemporanei, è stato invitato dalla Fondazione a rivolgere il suo sguardo all’isola, a intraprendere tre viaggi nell’arco di due anni, decifrando una bolla spazio-temporale tra archeologia e immaginario contemporaneo. Oggetto della ricerca è il patrimonio composto da numerosissimi megaliti, dolmen e menhir disseminati sull’isola.

Barbieri, che già negli anni Ottanta aveva viaggiato lungamente in Bretagna e a Carnac, attratto da questi monumenti megalitici, dal mistero della loro genesi e della loro funzione, anche se con anni di ritardo e con un certo senso di colpa per aver atteso tanto, arriva in Sardegna per accostarsi a un patrimonio altrettanto unico, poco divulgato, addirittura per molti quasi sconosciuto. Guidato dalla sapiente disponibilità di studiosi come l’archeologo Riccardo Cicilloni, dalle indicazioni degli abitanti del luogo, da ricercatori e da memorie locali, Barbieri in “Twelve ee h s nine – Dolmen e Menhir in Sardegna” restituisce una ricognizione, una mappatura sensoriale libera e non scientifica dei megaliti, ma soprattutto racconta come lo spazio intorno a questi sia cambiato, come il mondo si sia modificato attraverso forme e passaggi logici inconsci.

Le fotografie registrano autentiche situazioni di convivenza e compenetrazione tra passato arcaico, costruito recente e paesaggio vegetale. L’artista ha allargato il suo sguardo dal singolo sito al paesaggio antropizzato, verso contesti abitati che hanno assorbito i volumi e la storia di questi straordinari oggetti di resistenza, in uno scenario nuovo, modificato dal contesto dei reperti e dal loro ascendente, ispirando nuove immagini e nuove architetture. Olivo Barbieri attraverso questa indagine sulla variazione, con un processo di osservazione chiaro e privo di orpelli linguistici, ma portando all’estremo le possibilità percettive del vedere, traccia una geografia immaginaria della Sardegna profonda, silente e diversa dalla nota bellezza della costa internazionalmente famosa.

Nei suoi viaggi da Dorgali a Laconi, da Calangianus a Barrali, esplora percorsi avventurosi fra campi coltivati, pascoli e paesi alla ricerca di vestigia a volte inghiottite dalla vegetazione o dal cemento per restituirli al presente. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 tranne il lunedì.
 

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