In edicola col giornale

Piccoli grandi sindaci d’Italia: Politica e impegno tra la gente

Piccoli grandi sindaci d’Italia: Politica e impegno tra la gente

Giovedì 27 il libro con La Nuova Sardegna, le storie dei primi cittadini sardi

23 aprile 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Con La Nuova Sardegna da giovedì 27 aprile: “Piccoli grandi sindaci d’Italia. Sogni idee, passioni che hanno fatto la storia del ’900”, 270 pagine, 9,50 euro più il prezzo del quotidiano.

«Un libro sui sindaci, non quelli famosi, ma nemmeno quelli qualsiasi (...) che senza tanti clamori hanno investito i loro sogni e le loro passioni in un’Italia che si rimetteva in piedi dalle ferite del fascismo» scrive il giornalista Gianni Giovanetti che con lo scrittore Matteo Porru ha curato il volume. Una raccolta che propone le storie di 28 uomini e donne che si sono impegnati nella «Buona politica, mettendoci la faccia in un rapporto diretto con la gente» sottolinea nella prefazione Antonio Decaro, presidente nazionale dell’Anci.

Tra queste storie di uomini della “buona politica” trovano largo spazio le vicende dei sindaci sardi. Sono il giovane maestro e sindaco Arnaldo Tatti di Ruinas, nell’Oristanese, ucciso nel ’67 con cinque colpi di fucile. Una vicenda ancora oscura, avvolta da mezzo secolo di silenzio. Pietro Pala, primo cittadino di Orune. Medico e idealista che combatte, dal ’75 all’85, il banditismo con l’arma della cultura. Oreste Pieroni, alla guida del Comune di Sassari tra il ’48 e il ’54. Un altro visionario capace di intuire la bellezza della natura “inventando” la riviera di Platamona e recuperando la bellezza della Cavalcata Sarda. Stessa epoca( ’56 -’63) in cui l’industria incombeva e Saverio De Michele sindaco di Olbia fu capace di scegliere il turismo e dire “no” alla petrolchimica. Giovanni Pusceddu di Villanovaforru, pioniere del turismo legato alla cultura e all’archeologia. Ideatore e realizzatore del consorzio di Sa Corona Arrubia. Il maratoneta della democrazia e dei diritti: Michele Columbu che percorse a piedi 500 chilometri, negli anni ’60, per combattere la miseria e l’abbandono delle zone interne dell’isola.

Una citazione tutta particolare meritano le vite e l’impegno coraggioso e inaspettato delle sindache: Ninetta Bartoli di Borutta che dal ’46 all’58 fu un’ostinata e coraggiosa anticipatrice del progresso. Margherita Sanna, “sa sindachessa” di Orune dal ’46 al ’56 e dal ’64 al ’66. Una donna al servizio della comunità. Citata da Carlo Levi nel suo “Tutto il miele è finito”.

Nell’introduzione il giornalista e scrittore Ferruccio de Bortoli scrive: «Questi sentimenti di solidarietà, il senso del dovere, la predisposizione al sacrificio anche personale a servizio della propria comunità, li ritroviamo tutti in questo libro. “Piccoli e grandi sindaci d’Italia” è anche il racconto dell’adolescenza di una democrazia, del crescere di uno spirito repubblicano, del fiorire di un senso civico che hanno come protagonisti le prime e i primi cittadini. Il filo rosso che unisce le loro vite è quello dell’impegno e della responsabilità».

«Lo Stato siamo noi. Sono i paesi che fanno il Paese. La ricchezza sta nel luogo in cui si vive. La malattia della politica è la lontananza dalle comunità» è la frase in quarta di copertina del volume di Angelo Vassallo, sindaco pescatore ucciso dalla camorra, la migliore sintesi di queste storie di dovere e altruismo.

In Primo Piano
Il risiko aeroporti

La Regione vota contro la fusione di Alghero e Olbia, apertura di F2i: «Quattro mesi per trattare»

Le nostre iniziative