La Nuova Sardegna

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Ritornano a Sassari i Maestri d’Oriente

Ritornano a Sassari i Maestri d’Oriente

Per cinque lunedì al Cityplex Moderno la rassegna sul cinema asiatico

25 maggio 2024
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Capolavori e piccoli gioielli del cinema asiatico che, focalizzandosi sulle differenze culturali e sociali, affrontano in varie declinazioni il tema della sopravvivenza quotidiana raccontando storie ambientate in diversi contesti e periodi storici. È questo il fil rouge che unisce i titoli della terza edizione di Maestri d’Oriente, rassegna organizzata dal Cityplex Moderno di Sassari (in collaborazione con il Nuovo Circolo del Cinema), che si svilupperà per i prossimi 5 lunedì. I curatori sono Renato Quinzio e Fabio Canessa, con il contributo di Antonello Grimaldi al quale è affidata la presentazione, domani alle 19, del primo film in programma: “Furyo” di Nagisa Oshima. Un film del 1983 che vede tra i protagonisti David Bowie nei panni di un ufficiale britannico rinchiuso, durante la Seconda guerra mondiale, in un campo di prigionia giapponese diretto da un capitano che ha il volto di Ryuichi Sakamoto, autore anche della splendida colonna sonora, e dal suo sergente interpretato da Takeshi Kitano. Il lunedì successivo ancora cinema nipponico con “Harakiri” di Masaki Kobayashi, premio della giuria a Cannes nel 1963, ambientato agli inizi del ’600 e incentrato su un ronin che si presenta nella casa dell’intendente di una nobile famiglia chiedendo di essere assistito nel suicidio rituale dei samurai. Un film che denuncia l’autoritarismo, passato alla storia per la sua straordinaria eleganza formale.

La rassegna continuerà con “Buddha Mountain” diretto nel 2010 dalla regista cinese Li Yu che in questo suo film riflette su solitudine, amicizia, solidarietà fra generazioni diverse. Con il quarto titolo si torna in Giappone: “Muddy River” di Kohei Oguri, film del 1981 che fu candidato all’Oscar. Un racconto ambientato negli anni ’50 che mostra gli strascichi della guerra in chi sopravvive e soprattutto sui bambini. A chiudere il ciclo di proiezioni, il 24 giugno, il maestro sudcoreano Lee Chang-dong con “Poetry”, opera su una donna anziana malata di alzheimer: nel 2010 ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura a Cannes.
 

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