La Nuova Sardegna

Anniversario

Massimo Troisi 30 anni dopo, l’ultimo amore a Porto Rafael

di Paolo Ardovino
Massimo Troisi 30 anni dopo, l’ultimo amore a Porto Rafael

L’esordio boom di “Ricomincio da tre”, il dramma subito dopo “Il Postino”

03 giugno 2024
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Oggi, trent’anni fa, il mondo del cinema perdeva una delle sue stelle più luminose. E l’Italia un artista che parlava – in napoletano – alla società che cambiava. Nelle relazioni, nel rapporto con le istituzioni. La morte di Massimo Troisi, avvenuta il 4 giugno 1994, si porterà per sempre dietro uno strano alone di romanticismo drammatico. 24 ore prima, l’attore napoletano aveva concluso le riprese dell’ultimo film da protagonista, “Il Postino”. Ultimi ciak a Procida e incisioni audio in studio. Era un venerdì. Per domenica era in programma la partenza verso gli Stati Uniti per l’operazione al cuore più delicata di tutte, un trapianto, resosi necessario dopo l’aggravarsi delle sue condizioni cardiache. Troisi aveva rimandato tutto a dopo le riprese del film «perché voleva girarlo col suo cuore», ricorderanno tutti i suoi collaboratori. Il giorno dopo le grandi fatiche sui set, il sabato, a casa della sorella a Infernetto, Roma, Massimo Troisi non si risveglia più. Colto nel sonno da un attacco cardiaco.

Icona Gli esordi teatrali col gruppo “La smorfia”, poi il film di debutto, campione di incassi e critica, “Ricomincio da tre”. E ancora, amore e incomprensioni in un’epoca di emancipazioni e crisi d’identità in “Scusate il ritardo” e “Pensavo fosse amore... invece era un calesse”. L’impegno antifascista con “Le vie del signore sono finite”, il trittico di film con Ettore Scola. “Non ci resta che piangere” con Roberto Benigni, l’amicizia artistica con Pino Daniele. Il lascito di Troisi è ancora vivo a distanza di decenni, da quando Troisi divenne icona pop di una generazione in rottura con il passato. Una rivoluzione partita prima di tutto dalla sua lingua, il napoletano, oltre Eduardo e Totò.

L’isola dell’amore E a restituire un’istantanea addirittura sarda di Massimo Troisi era stata Nathalie Caldonazzo. Dieci anni fa, intervistata dalla Nuova Sardegna, la showgirl aveva aperto lo scrigno dei ricordi: «Di solito non parlo mai di Massimo, ma mi fa piacere ricordare che venimmo insieme a Porto Rafael, ospiti di amici – così Caldonazzo –. Io ero molto diffidente, stare insieme a un attore mi faceva paura. L’ultimo giorno eravamo in barca, a un certo punto sentii un maglione che mi cingeva. Era lui. Fu proprio in quel momento che nacque il nostro amore. Nelle acque della Sardegna».

Nell’isola, nel 1992, nacque quella che fu l’ultima storia d’amore di Troisi. L’attore è comparso anche tra i murales di Orgosolo, vestito da postino e seduto a fianco a Pablo Neruda, in omaggio all’ultima pellicola che lo ha visto sul grande schermo, “Il Postino”, appunto. Lavoro che ricevette cinque candidature agli Oscar del cinema e vinse la statuetta per la miglior colonna sonora, composta da Luis Bacalov.

Retrospettive Davvero numerosi i ricordi, gli omaggi, le opere dedicate a Massimo Troisi in occasione dell’anniversario che tocca la cifra tonda. Di grande profondità e accuratezza è il documentario “Laggiù qualcuno mi ama”, diretto da Mario Martone, vincitore del David di Donatello 2024. Disponibile su Netflix, racconta gli inizi, il successo e il triste epilogo accompagnato da voci autorevoli come Paolo Sorrentino e Francesco Piccolo, la prima compagna di vita e di sceneggiature, Anna Pavignano. L’opera parte da uno spunto critico, e cioè l’accostamento della visione cinematografica di Troisi a quella di François Truffaut. Degno di nota lo speciale del Tg1 andato in onda domenica 2 giugno e disponibile su Raiplay. “Il codice Troisi” è un viaggio di ricerca curato da Cinzia Fiorato attorno al «Troisi uomo di pensiero del Novecento, intellettuale di rottura che promuove una Napoli antiretorica e moderna». Infine, da non perdere neppure lo speciale di Mediaset su Infinity curato da Anna Praderio, “Per sempre al massimo”, anche qui con spezzoni da film, interviste e con i commenti a margine di grandi personalità che hanno condiviso con Troisi vita e cinema.
 

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