La Nuova Sardegna

L’intervista

Baz sul palco della sua Sassari: «Il politically correct resterà fuori»

di Andrea Sini
Baz sul palco della sua Sassari: «Il politically correct resterà fuori»

Venerdì alle 21 al Teatro Verdi in scena con “Ti spacco il musical”: «Sono già pronto per il bis...»

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Il tutto esaurito è praticamente scontato, il successo pure. Eppure, quasi 25 anni dopo la prima volta, al brivido legato all’incognita principale – far ridere i propri concittadini – stavolta Marco Bazzoni aggiunge una nuova sfida: aggiungere in corsa un’altra data in città. Il comico nato e cresciuto nel quartiere di Latte Dolce, da due decenni sulla cresta dell’onda a livello nazionale con i suoi spettacoli di cabaret, torna a Sassari indossando gli abiti di Baz per portare al Teatro Verdi il suo nuovo spettacolo. Venerdì alle 21 andrà in scena “Ti spacco il musical”, in una delle tappe di un tour che promette risate a crepapelle.

«La sfida è questa – dice subito Baz –. Siccome siamo già vicini al tutto esaurito, se ci saranno altre richieste sono pronto a tornare sul palco a Sassari entro qualche giorno, prima di proseguire nel resto d’Italia. Nella mia città mi sono sempre esibito poco, ma bene. E intendo farlo anche stavolta». Sperimentare, mischiare vari generi e creare situazioni surreali sono alcune delle specialità di Baz. Ma in che senso viene “spaccato” il musical? «Insieme a Matteo Monteforte, storico collaboratore per i testi, ed Eric Bosio, arrangiatore e compositore, ho messo su una “stand up comedy” all’americana mischiata al musical. Credo che sia il primo e resterà anche l’ultimo spettacolo di questo tipo – ride Baz –. Significa che abbiamo pensato di utilizzare le tecniche del genere “musical”, che viene abbondantemente preso in giro, si vanno poi ad affrontare nel modo classico argomenti di qualsiasi genere. Con un’avvertenza importante: il grande assente all’interno dello spettacolo sarà il politically correct. Che si sappia dall’inizio...».

Un assaggio dello spettacolo, che nei giorni scorsi è andato in scena nella Penisola, era stato dato a maggio in piazza d’Italia. «Sì, 10 minuti sul palco di piazza d’Italia in occasione della Cavalcata, tanto per tastare il terreno. Nel frattempo sono state composte le musiche, abbiamo affinato i testi e trovato quattro ballerini bravissimi che muovendosi sul palco faranno sembrare che pure io balli...». Se le musiche sono tutte ispirate ai grandi musical, da Grease ai classici Disney, la comicità è sempre quella che ha caratterizzato un cabarettista pronto a cambiare pelle e a tuffaresi in nuove sfide. Dai club ai teatri, dalla tv alla radio, qual è il Baz più vero? «Sono tutte esperienza che fanno parte del mio percorso – dice il comico 45enne –. La radio è diventata parte della mia vita, nel senso che ormai da anni la mattina faccio quello e ne sono felice, essendo parte di una famiglia che comprende anche Rossella Brescia e Ciccio Valenti. Tra musical, covid, il libro e impegni in radio non vado in tv da un po’ di anni e non mi dispiacerebbe tornarci. Ma voglio tornare a fare il comico a tutti gli effetti, perché più passa il tempo e più mi rendo conto che quella è la mia vera passione. La sera mi piace ancora uscire di casa, andare in un club e provare 10 minuti nuovi di spettacolo».

Per i suoi concittadini è prevista qualche variazione rispetto al copione? «Una parte di improvvisazione nei miei spettacoli c’è sempre. È chiaro che farlo a Sassari, magari con una battuta in dialetto, mi viene naturale ed è anche facile. Una volta – conclude Baz – al Civico presi la chitarra e improvvisai una versione della Mirinzana con le voci di cantanti famosi, da Ligabue a Guccini e Piero Pelù. Venne giù il teatro. Stavolta? Se da Latte Dolce viene Pinuccio vestito da Rocky potrei inventarmi qualcosa...».

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