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Il regno dei fratelli Rau: nella distilleria non solo il mirto, ma anche la Pecora nera e il gin

di Francesco Zizi
Il regno dei fratelli Rau: nella distilleria non solo il mirto, ma anche la Pecora nera e il gin

Il capostipite Lucrezio lasciò Berchidda nel 1926 per Sassari, dove ha avviato l’attività di famiglia diventata simbolo di qualità e tradizione

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Dalla pasticceria alla distilleria, passando per la produzione vinicola, quella della famiglia Rau è una storia di passione. Tutto ha inizio nel 1926 a Berchidda, quando Lucrezio Rau decide di trasferirsi a Sassari per ampliare l’attività di famiglia, lasciandosi alle spalle il bar-pasticceria del paese. Poco dopo, lo raggiungono i fratelli Mario, Giovanni e Antonio. Da allora, il nome Rau è diventato sinonimo di qualità e tradizione, con la famiglia sempre al centro di ogni evoluzione aziendale. «Adesso siamo tre fratelli», raccontano i nipoti di Lucrezio: Marco, Mimì e Pietro che guidano l’azienda con un occhio alla tradizione e uno all’innovazione. «Soprattutto negli ultimi anni abbiamo investito notevolmente nelle strutture, adeguando il nostro portafoglio prodotti». La distilleria continua a puntare sui liquori della tradizione sarda, primo fra tutti il mirto, «il prodotto di punta e sicuramente il più rappresentativo del nostro legame con il territorio», prodotto esclusivamente con bacche locali raccolte grazie alla collaborazione di circa 150 famiglie in tutta la Sardegna. Ma accanto a questo classico, l’azienda ha saputo innovare con nuovi prodotti di successo, come La Pecora Nera, liquore alla liquirizia che «curiosamente identifica la Sardegna» e che ha ottenuto un grande riscontro, o il gin Genesi, distillato con bacche di ginepro selvatico e 14 botaniche autoctone. «Tutte le botaniche che utilizziamo sono scelte con cura per raccontare la nostra terra», spiegano i fratelli Rau. Anche l’amaro della distilleria ha una storia affascinante: «La ricetta è del 1800 ed è stata donata alla famiglia dai frati cappuccini, tramandata di generazione in generazione». Oltre ai liquori, le Distillerie Rau si sono dedicate alla produzione vinicola. «Quindici anni fa abbiamo acquistato a Sorso un’azienda agricola e da circa dodici anni abbiamo immesso una linea di vini, Tenuta L’Ariosa», affermano i fratelli. Il Vermentino e il Cannonau sono le punte di diamante della produzione vinicola, e le vinacce vengono riutilizzate per la distillazione, in un’ottica di economia circolare. Abbiamo un alambicco con cui distilliamo vinacce e collaboriamo con le più importanti cantine dell’isola». L’azienda ha poi un forte orientamento all’export, con la partecipazione a fiere internazionali: «Siamo stati a Parigi e Tokyo, e il nostro responsabile estero ora è a Düsseldorf. Ci piace far conoscere il nostro territorio e i suoi prodotti in giro per il mondo», raccontano. L’obiettivo è portare il valore della famiglia oltre i confini italiani, trasmettendo la storia e la cultura della Sardegna attraverso i prodotti. «Vendiamo il nostro territorio», affermano con orgoglio. Il legame con la Sardegna è presente anche nel packaging, con etichette che negli anni hanno raffigurato simboli identitari come la torre della Pelosa, scene della Sartiglia e il faro di Capo Giglio. «Anche nelle etichette cerchiamo di rappresentare la nostra terra». La modernizzazione della distilleria non si ferma solo agli impianti e alle attrezzature: «Ogni giorno ci rinnoviamo negli stabilimenti, nel linguaggio e nella comunicazione sui social, per raggiungere anche i luoghi più remoti”, spiegano i fratelli. Gli investimenti recenti hanno avuto come obiettivo l’aumento della capacità produttiva e il miglioramento della qualità, sempre nel rispetto della sostenibilità. «Abbiamo realizzato impianti sostenibili e adottiamo un approccio artigianale che oggi viene sempre più apprezzato», affermano. E il futuro? I fratelli Rau non hanno dubbi: «Andiamo avanti come abbiamo sempre fatto. Con passione, rispetto per la nostra terra e la voglia di raccontarla». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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