La Nuova Sardegna

Il cuore della formula della Pescheria Bianchi è : «Scegli dal banco e poi mandi in cucina a cuocere». Prima pescheria e gastronomia d’asporto, poi anche ristorante, il locale di viale Regina Margherita, a due passi dal Bastione St.Remy a Cagliari, rappresenta una efficace e curiosa offerta gastronomica per i sardi e per i turisti, che affollano la città tutto l’anno. Fra le prelibatezze hanno un posto di primo piano i frutti di mare e i crudi in genere, ma chi vuole servirsi in quel locale ha un’ampia scelta e diverse possibilità: sedersi al ristorante, acquistare il prodotto da preparare a casa o portarsi via la pietanza pronta per il consumo. Il tutto facendo pesare a crudo quello che si desidera consumare.

«Abbiamo aperto un paio di anni fa – racconta Antonio Manca, uno dei titolari della Pescheria che fa parte della società DoppiaC Srl –. Siamo nati come pescheria e gastronomia con rivendita di lavorato e di crudo. C’era anche un piccolo servizio con alcuni posti per consumare sul posto. Poi abbiamo avuto la licenza per avere i tavolini all’esterno ma ci siamo accorti presto che erano insufficienti». La fortuna ha voluto che accanto è stato messo in vendita un locale. «Grazie a questo nel maggio di un anno fa abbiamo ampliato l’attività e nel nuovo spazio ora ci sono i tavoli interni del ristorante che completano l’offerta di quelli all’esterno». Il mantra del locale è servire pesci, crostacei e frutti di mare freschissimi.

«Al primo posto – continua Manca – c’è il riciclo continuo del pesce. Facciamo parte di un gruppo di ristoranti fra cui il Corso 12, la Paillotte, l’Emerson, il Libarium, l’Ex Tipografia e il Saudade. I nostri prodotti vengono distribuiti a tutti questi locali garantendo sempre merce appena acquistata e che soddisfa in pieno le richieste dei clienti». Qualità che vuol essere un asso nella manica del locale. «Il crudo è richiestissimo da parte della clientela – dice soddisfatto Manca –. Per questo abbiamo le ostriche sia locali sia francesi, le cozze, le arselle e ancora i gamberi di diverse qualità, gli scampi, le tartare di tonno, di salmone scozzese e di pesce bianco, il sashimi». In cucina c’è lo chef Vittorio Zuncheddu, molto esperto e pronto con la sua brigata a cucinare ogni giorno delizioso piatti da servire al ristorante o preparare le pietanze per l’asporto. «Restando ai frutti di mare – continua Manca – in cucina si preparano le zuppe di cozze e di arselle di vario tipo, poi facciamo le ostriche e le cozze gratinate e fra i primi segnalo un nostro primo speciale con cozze, guanciale, asparagi e pecorino oltre agli spaghetti alle vongole semplici o con bottarga o ancora con carciofi e bottarga».

Piatti che possono andare in asporto, anche se la preferenza della clientela va per le fritture. «Vanno alla grande e noi assecondiamo questa preferenza: facciamo i calamari, la mista del golfo ma anche i polpi fritti e i gianchetti, un piccolo pesce davvero buono che fa parte della tradizione culinaria cagliaritana». Chi è e cosa prende il cliente tipo della Pescheria Bianchi? «La clientela è variegata. Chi si siede a tavola in genere parte con i crudi e poi passa a un secondo, spesso intercalando con un primo. I clienti che fanno l’asporto preferiscono i fritti ma anche i pesci magari già puliti , qualche volta anche privati della lisca per essere pronti a essere cucinati». «Siamo uno dei pochi locali che a Cagliari offrono questo servizio – sottolinea Antonio Manca in conclusione –. Certo, non abbiamo inventato nulla perché in Spagna e anche in Puglia questa cosa si dà da tempo, ma una città come la nostra merita che l’offerta gastronomia sia la più ampia possibile».