La Nuova Sardegna

buongusto
Buon gusto – speciale ciliegie

La torta di ciliegie più buona? È cotta in padella

di Caterina Cossu
La torta di ciliegie più buona? È cotta in padella

La ricetta del content creator Francesco Pruneddu: le sue creazioni sono una poesia per gli occhi e per il palato

4 MINUTI DI LETTURA





Ogni ricetta ha radici profonde, un’anima vintage e un’estetica curata che mescola gusto, memoria e cultura. Le torte, per lui, non sono solo dolci da preparare: sono un modo per raccontare la storia e l’identità della tradizione italiana. Solo così un dolce può finire nella gallery di Francesco Pruneddu: dalla sua pagina Instagram @ch_ecco, che conta oltre 260mila follower, alle pagine del Corriere della sera, sull’inserto Cook, il passaggio è stato repentino e importante, iniziato nel 2022 con la pubblicazione di un libro di ricette natalizie. E quando si è parlato si ciliegie, la stagionalità e dolcezza del loro gusto ha fatto subito pendant con una sua ricetta facile, veloce ma soprattutto adatta all’estate che incombe.

 «Questa è una torta che va cotta in padella, non si usa il forno. Un vero vantaggio quando inizia a far caldo, una preparazione molto più adatta per l’estate – spiega il content creator –. Le ciliegie sono un frutto che dura poco ma io riesco facilmente a utilizzarle, ogni anno dedico loro almeno una proposta che le contenga». Per la “torta rovesciata in padella” ci vuole un po’ di pazienza: «Le ciliegie vanno sul fondo, ben disposte. Poi si cola l’impasto e si fa andare il tutto a fuoco lentissimo. L’aspetto curioso è quello di foderare una padella invece che uno stampo per dolci, ma una volta pronta e rovesciata è davvero d’effetto».

La scelta delle protagoniste del dolce va fatta con cura: «Sono più adatte quelle grandi, carnose, di colore rosso scuro e succose, la loro polpa è più morbida. Vanno tagliate in due a metà esatte come fossero una mela, quindi per la loro preparazione ci vuole un po’ di pazienza, non è consigliabile denocciolarle con la cannuccia mettendole sul collo della bottiglia. Questo procedimento è un requisito sine qua non per ottenere un effetto ottico d’impatto». Per le dosi consigliate ci vogliono 250 grammi circa di frutti e la padella è quella da 26 centimetri di diametro: «Partiamo con 3 uova intere e 150 grammi di zucchero semolato. Ci vogliono poi 50 millilitri di olio di semi di girasole e altrettanti di latte, che va bene anche vegetale come soia o avena. Poi, la buccia grattugiata e il succo di mezzo limone, un pizzico di sale». Per quanto riguarda la farina, usare sempre la 00: «Ce ne vanno 200 grammi ma in alternativa, e personalmente non disdegno le versioni senza glutine, a seconda dei gusti o delle necessità si può usare un mix ottenuto con 130 grammi di farina di riso, 40 grammi di fecola di patate e 25 grammi di amido di mais».

Non va dimenticata mezza bustina di lievito per dolci e, per finire, una spolverata di zucchero al velo. «Per preparare la padella antiaderente consiglio un disco di carta forno che, per essere resa più modellabile, può essere bagnata, accartocciata e poi adattata alla forma della padella». Il procedimento poi è davvero a prova di principiante: «Le ciliegie vanno sistemate con la parte tagliata rivolta verso la carta forno, formando cerchi concentrici fino a coprire l’intera superficie. In una ciotola capiente vanno poi montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale, fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Si unisce il tutto all’olio di semi e al latte, continuando a mescolare. A questo punto, si aggiunge la buccia grattugiata e il succo del mezzo limone. Farine e lievito vanno setacciate, quindi incorporate finalmente e delicatamente al composto, mescolando fino a ottenere un impasto omogeneo». Non resta che versare il tutto sopra le ciliegie, già disposte: «L’impasto va livellato, la padella coperta con il coperchio e il fuoco molto basso, preferibilmente utilizzando uno spargifiamma. In circa 35-40 minuti la torta è pronta e, quando la superficie sarà asciutta e compatta, la si può capovolgere e cuocere per altri 5 minuti». Il consiglio per il tocco finale: «Una volta impiattata, prima della spolverata finale di zucchero a velo e le guarnizioni, va fatta intiepidire».

Primo piano
L’inchiesta

Mario Sedda trascorse la sera con l’assassino: si cerca una terza persona

di Luca Fiori
Le nostre iniziative