Paolo Camilli: «Chi vuole fare ridere con il polticamente scorretto è solo pigro»
L'attore marchigiano a Golfo Aranci giurato al Figari film fest: dopo "The White Lotus" sarà al cinema con Whoopi Goldberg
Ieri è calato il sipario sul Figari film fest, il concorso internazionale di cortometraggi che anche quest’anno ha visto arrivare a Golfo Aranci attori, registi, produttori e soprattutto opere da tutto il mondo. Nella giuria di qualità, insieme agli attori Sara Lazzaro e Andrea Dodero e alla giornalista Chiara Del Zanno, anche Paolo Camilli, attore, comedian e content creator con 400mila follower, vincitore di un SAG Award per il ruolo in “The White lotus”.
Paolo, com’è stata l’esperienza da giurato al Figari?
«È stata molto bella. Intanto, perché immersa in un contesto meraviglioso che è la Sardegna. Possiamo dire che il supporto della location ti mette nella modalità di goderti al meglio quello che stai guardando. Ma soprattutto ho visto corti di alta qualità. A volte sui cortometraggi c’è un po’ di pregiudizio. Invece, la selezione fatta fa emergere il grande talento che c’è in giro».
Lei è giurato anche a Drag Race Italia. Ci sono similitudini tra i due ruoli?
«Sono due modalità diverse. Una è prettamente televisiva, con dinamiche umane in diretta. Una competizione viva rispetto al corto di cui invece vedi il prodotto finale. Ma io vivo sempre abbastanza bene il mio ruolo di giurato. Mi approccio sempre cercando di portare il mio pensiero. La differenza è che nel caso del festival non c’è una verbalizzazione estemporanea di quello che penso, ma c’è il tempo per ragionare di più».
In tv ha esordito con Tv delle ragazze di Serena Dandini.
«Ero proprio piccino. Sono entrato in punta di piedi. Serena mi aveva chiamato dopo avere visto delle cose mie: erano tutte donne e lì è nato lo sketch del maschio alfa. Avevo il timore di avere ansia da prestazione, invece mi hanno subito messo a mio agio: me la sono goduta».
Sul palco e sul web lei affronta temi come il gender, l’omofobia, la discriminazione sessuale e razziale: si può andare oltre il politicamente scorretto?
«Io dico sempre che il politicamente corretto ti permette di evolvere la tua comicità. Noi siamo pigri, facciamo fatica a metterci in gioco. Finalmente ci siamo resi conto che c’era un tipo di comicità che non teneva conto di determinate realtà e sensibilità. Oggi bisogna considerarle e riuscire a fare ridere ugualmente. Bisogna cercare un nuovo linguaggio, ma questo costa fatica e c’è chi nasconde questa pigrizia dietro il black humor».
Sui diritti civili la politica va in una direzione, la società in un’altra: vede dei rischi?
«I diritti sono a rischio perché chi legifera non siamo noi da casa, ma è vero che gran parte del settore politico ha una visione che non matcha con l’evoluzione emotiva e mentale di noi popolo».
The White Lotus: che esperienza è stata lavorare in questa serie targata Hbo?
«È l’esperienza più bella che mi sia capitata finora. Avevo un piccolo personaggio, set con star hollywoodiane, Sicilia: tutto bellissimo, ma pensavo fosse una parentesi. Invece, quando alla penultima puntata dalla America hanno iniziato ad arrivarmi tag, follower, messaggi ho capito che stava accadendo qualcosa. Quello che mi ha colpito di questa esperienza è stata l’imprevedibilità».
E poi è arrivato il set con Whoopi Goldberg, “Leopardi&Co”, in sala dal 14 agosto.
«È stato anche lì surreale: mi sono trovato a lavorare con quel mondo hollywoodiano che ho sempre visto da lontano. Whoopi è molto alla mano, mi ha fatto un sacco di complimenti: è stato bellissimo lavorare con lei».