La Palestina e il muro dell’apartheid sul ring del Festival Sol de S’Abba a Bosa
Progetto dell’associazione culturale Dionisiaca: fino al 5 agosto installazioni, performance, danza e teatro all’ex convento dei Cappuccini
Bosa E’ iniziata sabato 19 luglio a Bosa e proseguirà fino al 5 agosto la IV edizione di Sol de S’Abba, festival multidisciplinare che celebra l’acqua, il territorio e la cultura attraverso performance, installazioni, danza e teatro.
In questo paesaggio rigenerato dall’arte, fa il suo ingresso per la prima volta Dionisiaca Associazione Culturale, con un progetto che unisce sport, poesia, arti visive e impegno civile. Il cuore dell’intervento si svolgerà all’ex Convento dei Cappuccini del borgo sul Temo, in una cornice scenografica inedita: un ring, costruito per l’occasione da Dionisiaca, che si trasformerà in spazio di parola, ascolto e lotta simbolica.
Gli appuntamenti principali sono previsti per giovedì 24 luglio con la presentazione dell’installazione interattiva “All in all, you’re just another brick in the wall”. Ispirata al celebre verso dei Pink Floyd e al muro dell’apartheid in Palestina, l’installazione è un muro fisico lungo 8 metri e alto 2, pensato come spazio interattivo: i visitatori potranno scrivere, disegnare, lasciare segni e messaggi. L’opera sarà accompagnata da una colonna sonora ispirata all’album The Wall, trasformando il muro in superficie politica e poetica.
Contestualmente, è stata lanciata una call pubblica per street artist e illustratori: l’opera è aperta e attende contributi. Artisti e cittadini sono chiamati a lasciare un segno, un disegno, una parola, contribuendo alla costruzione collettiva di un gesto condiviso di resistenza e memoria. Il muro resterà installato per tutta la durata del festival, diventando scenografia attiva del ring su cui si svolgerà Scrittori alle corde.
Al termine dell’evento, il muro sarà simbolicamente distrutto, come gesto finale di liberazione e rottura contro ogni forma di oppressione. Lo stesso giorno sarà presentata l’opera visiva “Messa a Fuoco”, di Antonella Sau. Una riflessione intima e urgente sull’atto di osservare, di scegliere se e quanto si è disposti a vedere.
Altro importante appuntamento il 4 agosto con il gran finale – sul ring scenografico – di “Scrittori alle corde”, l’unica rassegna letteraria al mondo che si svolge come un incontro di boxe, per il rematch letterario con Natali Shaheen, calciatrice e autrice dell’opera “Un calcio ai pregiudizi”, testimonianza di resistenza, di vita e di sport nella Palestina occupata e poi nella Sardegna libera. Una performance che unisce sport e letteratura, in un confronto simbolico tra resistenza, memoria e identità.
Con questo intervento, Dionisiaca porta dentro il festival una proposta originale e radicale: la nobile arte della boxe si fa gesto artistico, poetico e politico, capace di raccontare storie e popoli spesso cancellati. Un dialogo vivo con il tema dell’acqua e con lo spirito del Festival Sol de S’Abba, dove l’arte attraversa confini, scava nei corpi e genera visioni.