Parigi ricorda la Sarda Rivoluzione: cerimonia per i patrioti Giovanni Maria Angioy e Michele Obino
Nel cimitero di Père-Lachaise targa commemorativa per i due esuli
Tra i viali alberati del Père-Lachaise, il cimitero parigino dove riposano personaggi come Oscar Wilde, Marcel Proust, Honoré de Balzac, Edith Piaf, Jim Morrison, Maria Callas e Chopin (giusto per citarne alcuni celeberrimi), tra qualche giorno risuonerà un nome meno noto, ma caro alla memoria della Sardegna: Michele Obino. La mattina del 24 settembre, infatti, davanti all’ingresso principale di questo vero e proprio pantheon laico della Ville Lumière, cittadini, istituzioni e associazioni isolane si ritroveranno per ricordare i patrioti della cosiddetta Sarda Rivoluzione, il movimento antifeudale che, guidato da Giovanni Maria Angioy, tentò di liberare l’isola dai privilegi aristocratici.
La tomba di un esule
La cerimonia condurrà i partecipanti fino all’11ª divisione del cimitero, dove è appunto sepolto don Michele Obino (1769–1839), esule a Parigi, amico ma anche stretto collaboratore di Angioy. Un uomo che, lontano dalla sua terra, seppe mantenere viva la voce della Sardegna ribelle. A lui sarà dedicata una targa commemorativa, simbolo di memoria condivisa tra l’isola e la sua diaspora.
Un evento corale
L’iniziativa, promossa da Adriana Valenti Sabouret con l’associazione “Sardos inParis”, è sostenuta dal Circolo dei sardi del Québec e del Canada, dal Circolo svizzero dei sardi, dall’Assemblea nazionale sarda, dalla Regione Sardegna e dalle istituzioni italiane e francesi di stanza a Parigi.
Il leader
Accanto alla figura di Obino, la commemorazione evocherà quella di Giovanni Maria Angioy (1751–1808), originario di Bono, politico, docente universitario, giudice della Reale Udienza, ma soprattutto leader visionario che cercò di aprire alla Sardegna un futuro di giustizia e diritti. Angioy percorse i paesi del Logudoro sostenuto dal popolo che vedeva in lui il simbolo di una liberazione possibile. Il suo sogno tuttavia si infranse contro le resistenze della nobiltà, della Chiesa e dei Savoia. Costretto all’esilio, morì a Parigi senza rivedere la Sardegna, lasciando però dietro di sé un’eredità di speranza e di ribellione che ancora oggi rappresenta un punto fermo della coscienza identitaria sarda.
La memoria
Il Père-Lachaise è un luogo unico, un mosaico di memorie che racconta storie di artisti, ribelli e visionari. Da questo settembre, tra quelle voci, ci sarà anche quella dei patrioti della Sarda Rivoluzione.
Visioni sarde
Due giorni prima (ossia lunedì 22 settembre, alle 18.30), sempre a Parigi la Maison de l’Italie ospiterà la rassegna “Visioni Sarde”, con la proiezione di nove cortometraggi selezionati dal festival che da oltre dieci anni promuove il nuovo cinema isolano nel mondo. L’evento, organizzato dall’associazione “Sardos inParis” con il sostegno della Cineteca di Bologna e di “Visioni italiane”, intende avviare una programmazione annuale dedicata al cinema isolano nella capitale francese, in concomitanza con l’IftM Top Resa, il salone internazionale del turismo.