La Nuova Sardegna

Prima il bilancio poi il cambio Mureddu pronto a fare l’assessore Accordo verbale raggiunto in Forza Italia: Luca Faedda lascia a fine anno

ECARTA

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i Enrico Carta Oristano Il documento unico di programmazione non avrà inciampi lungo la strada per l’approvazione. Forza Italia per ora resta in aula e il gruppo pare pronto a votare il documento non arrivando quindi alla mossa clamorosa di sfiduciare il suo assessore Luca Faedda o di lasciarlo senza i voti sufficienti per approvare l’atto. Questo è l’elemento più importante della seduta del consiglio comunale di ieri quando è iniziata la lunga marcia verso il voto in attesa di esaminare i sessantaquattro emendamenti al Dup, che verranno tutti bocciati – la gran parte è stata peraltro valutata come inammissibile dagli uffici perché priva di coperture di bilancio –. Dietro le quinte Il retroscena è però un altro. L’assessore avrebbe preso atto della situazione all’interno del gruppo politico a cui appartiene e, nei giorni scorsi, avrebbe fatto il passo in avanti o indietro a seconda della prospettiva da cui si osserva la vicenda. Avrebbe infatti annunciato ai compagni di cammino che, una volta approvati il documento unico di programmazione e successivamente il bilancio, cederà il passo e l’incarico. Al suo posto dovrebbe subentrare in giunta Luigi Mureddu che, qualche settimana fa, si era dimesso dal suo ruolo di consigliere comunale lasciando intendere che considerava scaduto il tempo dell’attesa per fare ingresso nell’esecutivo. L’accordo verbale Alla fine, quindi, Luca Faedda sarebbe pronto a cedere di fronte alla forza dei numeri. Sono almeno quattro – qualche dubbio resta sul nuovo entrato Francesco Pinna – i consiglieri del gruppo di Forza Italia che volevano il cambio di passo e di uomo in giunta. Con Davide Tatti, Valeria Carta, Paolo Angioi e Gianfranco Licheri che premevano per l’avvicendamento appariva impossibile che Luca Faedda potesse resistere a lungo e soprattutto che il sindaco Massimiliano Sanna riuscisse a districarsi pescando ora un voto di qua ora un voto di là per evitare di finire impallinato a ogni seduta di consiglio comunale. Alla fine della consiliatura mancano infatti due anni e mezzo e senza Forza Italia si può tranquillamente affermare che il cammino del primo cittadino e di questa maggioranza sarebbe al capolinea. Il cambio in giunta, che non modifica gli equilibri visto che non tocca gli altri partiti, è ora atteso per l’inizio dell’anno nuovo e non sarebbe il primo. Già lo scorso anno, più o meno in questo stesso periodo, Fratelli d’Italia aveva puntato i piedi sino a che Massimiliano Sanna non aveva dato il benservito a Rossana Fozzi inserendo Valentina De Seneen. Anche in quel caso la sostituzione non aveva toccato altri partiti e così la situazione in maggioranza era rimasta tutto sommato tranquilla. Nulla di scritto Bisogna comunque tenere conto del fatto che, al momento, di ufficiale e di scritto non c’è alcun atto. Luca Faedda avrebbe garantito a voce che rassegnerà le dimissioni dopo l’approvazione del bilancio, ma è anche vero che successivamente a questo passaggio non ci sono grossi ostacoli per la vita amministrativa comunale e sono assai pochi i rischi di vedere la maggioranza finire gambe all’aria una volta approvato il bilancio, per cui bisognerà attendere che tutto sia messo nero su bianco e accettato anche dal sindaco. Da mesi infatti è noto a tutti che a inizio consiliatura Luca Faedda avrebbe passato il testimone a Luigi Mureddu sulla base di un accordo stipulato precedentemente alle elezioni. Solo che poi tra i due c’è stato qualche attrito proprio per la promessa non mantenuta. I numeri In ogni caso, una volta sistemata la questione interna, Forza Italia potrebbe nuovamente andare alla carica, dal momento che può contare sul gruppo più numeroso con ben cinque consiglieri a fronte di un solo assessore. Sono problemi che eventualmente Massimiliano Sanna dovrà affrontare successivamente all’avvicendamento tra Faedda e Mureddu. Per ora il sindaco continua a navigare in mezzo alle onde con una scialuppa che pare inaffondabile. Eletto coi Riformatori, è rimasto da un pezzo senza gruppo consiliare e sinora è riuscito in un gioco di equilibri a stare a galla.
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