La Nuova Sardegna

Alghero

Ponte pasquale con pochi alberghi aperti

di Gianni Olandi
Ponte pasquale con pochi alberghi aperti

L’assessore comunale allo Sviluppo economico ammette di non avere strumenti per affrontare un momento così difficile

13 febbraio 2013
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ALGHERO. L'emorragia di imprese, attività commerciali e artigianali, che decidono di chiudere i battenti appare inarrestabile. Nel mese di gennaio hanno dichiarato la resa oltre 30 aziende. Ma anche nel corso di questo mese ogni giorno gli uffici comunali del settore Sviluppo economico ricevono comunicazioni di chiusura. Le vetrine della città sono ormai tappezzate da cartelli “vendesi” - “affittasi esercizio” , “si cede in gestione”, un termometro significativo di una crisi che sta ormai entrando nel cuore del tessuto produttivo locale dove il terziario è sempre stata una delle colonne portanti per l'intera economia algherese .

L'altra colonna, l'edilizia, vive una situazione stagnante, con oltre 500 appartamenti nuovi invenduti. Le difficoltà di accesso al credito fanno poi il resto.

Ma il fenomeno si fa sentire anche nelle tradizionali organizzazioni di categoria, come la Confcommercio, dove si registrano difficoltà anche nel reperimento delle sole quote associative come testimonia lo stesso presidente Massimo Cadeddu. «Come può un operatore che non riesce a versare Irpef o Iva pensare alla quota associativa. La crisi ma soprattutto la pressione fiscale, ogni 100 euro almeno sessanta vanno allo Stato, suggeriscono di abbassare le serrande». Da un giorno all'altro si spengono le insegne di ristoranti . «Meglio chiudere, almeno risparmiamo i costi energetici» dice un ristoratore del centro storico. Qualcun altro resiste per antico orgoglio ma ammette che si tratta di una impresa disperata. Il fenomeno rischia di ritardare anche l'apertura delle attività alberghiere, quelle stagionali che abitualmente per la settimana di Pasqua riaprono i battenti dando così inizio alla nuova stagione turistica. Molti non apriranno neanche ad aprile. Proprio ieri si è svolto un incontro tra le organizzazioni di categoria del comparto turistico ricettivo con l'assessore allo sviluppo economico, Alma Cardi.

«Ho percepito le forti difficoltà delle imprese – afferma – siamo certamente di fronte a una situazione pesantissima che indebolisce fortemente le imprese con conseguenze drammatiche anche per l'occupazione». L'assessore ammette con onestà culturale che «non abbiamo strumenti per affrontare un momento così difficile, faremo comunque tutto ciò che è nelle nostre possibilità per supportare le nostre imprese». Va aggiunto che nel complesso la Riviera del Corallo è riuscita ad affrontare la crisi negli ultimi due anni traendo risorse per andare avanti proprio dalla stagione turistica. Ma ora è arrivato l'inverno.

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