La Nuova Sardegna

Alghero

«Vorrei Abbado presidente di Meta»

di Andrea Massidda
«Vorrei Abbado presidente di Meta»

Stefano Lubrano parla della sua idea di fondazione, delle nomine da fare e auspica le dimissioni di Salvatore Marino (Secal)

17 febbraio 2013
4 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Niente commercialisti o super tecnici alla guida della Meta. Semmai personaggi noti a livello nazionale e internazionale in grado di promuovere la ricchezza culturale e naturalistica della Riviera del Corallo grazie al loro prestigio e con un semplice passaparola negli ambienti che contano. Non è una chiacchiera da pizzeria, ma la convinzione ferrea del sindaco Stefano Lubrano, che prestissimo (dice lui) provvederà a nominare il presidente e il cda della fondazione nata con lo scopo di diffondere l'immagine turistica di Alghero. «Se vogliamo davvero che questa città cambi - spiega rivolgendosi a chi già storce il naso davanti alla sua idea - dobbiamo avere il coraggio di darci obiettivi importanti». Solo chi fa grandi sogni, sembra di capire, può raggiungere grandi risultati. «È così - aggiunge - , e spero che si smetta di dire che non stiamo programmando eventi: il Cap d'Any c'è stato, il carnevale è in corso e la Settimana Santa si svolgerà regolarmente. Ma la funzione di Meta non è questa. O, almeno, non è soltanto questa. Teniamo conto che dal 2008 abbiamo perso il 20 per cento delle presenze».

Lubrano, allora può spiegare qual è esattamente la mission della fondazione?

«Semplice: utilizzare i soldi a disposizione (1,5 milioni all'anno - ndr) per sviluppare progetti capaci di far sì che Alghero sia riconosciuta e considerata appetibile dai turisti. Una operazione che deve avvenire attraverso tutti i canali mediatici. Per essere più chiari, la Sagra del bogamarì è molto bella, ma noi dobbiamo proiettarci verso l'esterno dell'isola».

È per questo che lei pensa che al vertice di Meta serva una sorta di testimonial?

«Sì. Il presidente di una fondazione simile non può stare chiuso in un ufficio, ma deve essere un ambasciatore che grazie ai suoi contatti attiri sul territorio l’attenzione degli opinion maker».

Ed è spuntato il nome della giornalista di Skynews24 Paola Saluzzi.

«Non sono stato io a contattarla, ma è vero che ho chiesto alla coalizione di considerare l'opportunità di nominare una figura di rilievo».

Replica degli alleati?

«Ammetto che la proposta ha spiazzato un po' tutti, ma ci sono stati anche riscontri positivi. Tanto che qualcuno ha fatto il nome di Antonio Marras, di Gianfranco Zola e di Barbara Serra, la giornalista di Al Jazeera».

Lei invece a chi aveva pensato?

«Sinceramente? Al grande direttore d’orchestra Claudio Abbado, che qui è di casa».

E a suo avviso questi personaggi si metterebbero a servizio di Alghero a costo zero?

«Se correttamente motivati, credo di sì. In fondo devono soltanto promuovere una città alla quale si sentono legati».

Il resto del cda che cosa dovrà fare, invece?

«Sviluppare progetti su input dell'amministrazione».

Cambiando discorso, c’è speranza che il sostituto dell'assessore all'Ambiente Chiara Rosnati arrivi prima dell'elezione del nuovo Papa?

«Lo prometto: arriverà entro il 28 febbraio. Stiamo facendo alcune valutazioni sui tre nomi proposti dall’associazione C'è un'Alghero migliore ».

Sindaco, lo sanno tutti che lei vorrebbe nominare Toni Torre, in quota AlgueRosa.

«Toni Torre è certamente un nome importante, ma, ripeto, si è scelto di colloquiare con C’è un’Alghero migliore».

Parliamo del Parco di Porto Conte. Il Pd pretende la presidenza. A tutti i costi.

«Lo so. Ma è una soluzione che deve essere trovata all’interno della maggioranza, io non posso stare dietro a queste dispute. In ogni caso sono convinto che si arriverà velocemente a una sintesi»

Capitolo Secal. Il fatto che Salvatore Marino, il commercialista da lei appena nominato presidente della società che dal 2007 riscuote i tributi comunali, sia stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico, cambia qualcosa?

«Quando l’ho scelto non sapevo dell’inchiesta giudiziaria. Poi è emerso che la Procura aveva già chiesto per lui il rinvio a giudizio, ma abbiamo avuto fiducia sul fatto che sarebbe stato prosciolto. A questo punto, però, credo che debba rassegnare le dimissioni».

Lei gliele ha chieste?

«Francamente no. Ma mi affido alla sua sensibilità»

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative