La Nuova Sardegna

Alghero

Campo rom, firmato lo sgombero

Campo rom, firmato lo sgombero

Ordinanza del sindaco: entro 90 giorni un’area sosta provvisoria all’Arenosu

03 maggio 2013
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ALGHERO. Esattamente come previsto, ieri mattina il sindaco Stefano Lubrano ha firmato l’ordinanza di sgombero dell’attuale campo nomadi dell’Arenosu. Una decisione improrogabile, considerato che una recentissima analisi del suolo commissionata dall’agenzia regionale Laore, proprietaria dei terreni, ha evidenziato concentrazioni abnormi e cancerogene di diossine, Pcb e altri elementi altamente nocivi per la salute e per l’ambiente. E che nei giorni scorsi l’assessore comunale all’Ambiente Elena Riva aveva comunicato all'esecutivo come fosse «indispensabile predisporre urgentemente un provvedimento di sgombero e individuare per la comunità rom un’altra ubicazione, in quanto l'attuale sito risulta assolutamente incompatibile per gli aspetti sanitari e ambientali e inoltre perché entro breve tempo sarà oggetto dei lavori di bonifica». Dichiarazioni allarmanti, dunque. E non poteva essere altrimenti, visto che l'analisi di rischio firmata a febbraio dall'ingegner Graziano Mura e già in possesso della procura della Repubblica, della prefettura, dei carabinieri del Noe e della Regione, parla chiaramente di pericolo per la salute, specie per quella dei bambini (nel campo dell'Arenosu si contano 54 minorenni su circa 120 residenti ufficialmente censiti), che giocando all'aria aperta sono particolarmente esposti a queste sostanze nocive. Secondo la relazione redatta dallo staff di esperti, l'avvelenamento da diossine, Pcb e benzo(a)pirene avviene soprattutto tramite l'ingestione di suolo, il contatto con la pelle e l'inalazione di polvere.

Ora l’amministrazione comunale provvederà ad avvertire le famiglie rom interessate allo sgombero. «L’idea - spiega Elena Riva - è quella di creare un’area sosta provvisoria a circa 500 metri da quella attuale. Ci siamo dati 90 giorni, il tempo necessario a elaborare il progetto preliminare, quello definitivo e a realizzare le infrastrutture necessarie». Inutile dire che la decisione di trasferire il campo a poche centinaia di metri da quello da sgomberare potrebbe suscitare molti malumori tra gli abitanti di Fertilia, da sempre contrari a questa soluzione, per quanto temporanea. (andrea massidda)

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