La Nuova Sardegna

Alghero

Bruno visita il campo rom: «Questa vergogna finirà»

di Gianni Olandi
Bruno visita il campo rom: «Questa vergogna finirà»

Il primo cittadino deciso a chiudere la partita di Arenosu in tempi rapidi Contatti con la prefettura e con la Regione. Intanto aumentano gli ospiti

29 agosto 2014
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ALGHERO. «È un problema che ci siamo impegnati ad affrontare e, indipendentemente dal nostro impegno, è un atto dovuto eliminare tutte le problematiche umane e ambientali che sappiamo tutti esistere nel campo Rom dell’Arenosu. Tanto vale affrontarlo di petto e cercare di portarlo a soluzione». Il sindaco Mario Bruno da qualche giorno ha acceso i motori sulla questione del campo rom incontrando i dirigenti e assessori di settore, discutendo l’argomento con il prefetto, con gli uffici regionali, ma anche monitorando costantemente lo stesso campo dove ha incontrato i diretti interessati.

Una partita spigolosa che presenta difficoltà a ogni passo e sulla quale si sono cimentate le amministrazioni comunali dell’ultimo quarto di secolo senza successo. Quindi una vera e propria sfida verso quello che è stato a lungo un tabù senza via di uscita.

«Non abbiamo scelta – spiega il primo cittadino – lo dobbiamo fare e in tempi brevi. Il problema ricade nelle responsabilità dirette del sindaco e quindi non resta che cominciare a rimuovere procedure, ostacoli, provvedimenti in essere con precisi ordini di sgombero, bonifiche, direttive dell'autorità giudiziaria, non possiamo attendere oltre».

Il monitoraggio del campo Rom all’Arenosu non manca comunque di riservare sorprese. Il censimento svolto nella settimana scorsa dava presenti 49 persone, quello di ieri 58. Non c’è stata una esplosione di nascite, ma piuttosto si è capito che il Comune sta facendo sul serio e in previsione di una sistemazione il numero dei residenti è aumentato.

All’interno del campo sono ospitati otto nucleo familiari, i minori sono una trentina e tantissimi i bambini: tutti frequentano le scuole e forse queste è il vero primo passo di integrazione. «Stiamo individuando una soluzione all’attuale situazione di degrado, che riteniamo debba essere dignitosa anche se sarà comunque provvisoria – prosegue il sindaco –, martedì prossimo dobbiamo effettuare diversi sovralluoghi, stiamo operando in completo accordo con l’agenzia Laore proprietaria del terreno, la prefettura, le autorità sanitarie, i nostri uffici di assistenza sociale e la Regione, assessorato alla Sanità, nelle cui competenze ricade anche l'assegnazione dei fondi necessari».

La ricerca di nuovi spazi, per quanto provvisoria, coinvolge in questo momento anche altri riferimenti istituzionali pubblici. Il sindaco mette il ragionamento della integrazione vera come obiettivo finale: buona parte dei residenti all'Arenosu sono nati ad Alghero, frequentano le scuole pubbliche. Il processo è quindi già in corso e si tratterà soltanto di avere il tempo giusto per portarlo a buon fine cominciando a eliminare l'attuale condizione di degrado.

L’operazione Arenosu presenta alcuni rischi di ordine pratico. Una prima avvisaglia si è già registrata con l’improvviso aumento della popolazione residente.

«Il nostro comando della polizia municipale – risponde Mario Bruno – sta seguendo l'intera vicenda al nostro fianco, sarà loro il compito di monitorare costantemente la situazione nel campo. Noi vogliamo affrontare il problema con convinzione, cancellare questa vergogna. Lo vogliamo fare nel pieno rispetto dei diritti di tutti i soggetti interessati e in osservanza delle direttive europee, ma nessuno pensi di aggirare la legge o di trarne vantaggi».

A supporto di questo ragionamento, si è appreso che a breve sarà convocato il Comitato provinciale per la pubblica sicurezza che dovrà fissare la data dello sgombero vero e proprio.

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