La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, 800 firme contro la nuova assistenza ai disabili

di Paoletta Farina
Alghero, 800 firme contro la nuova assistenza ai disabili

Anziani e minori sotto il tiro di famiglie, lavoratori e sindacato Lettera aperta della Cgil Fp al sindaco Bruno: «Le regole del Plus da modificare»

15 ottobre 2015
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ALGHERO. Ottocento firme per dire no al nuovo sistema di reclutamento degli educatori e degli assistenti che operano nell’assistenza agli anziani, agli studenti disabili, ai minori in difficoltà. E una lettera aperta al sindaco Mario Bruno firmata dalla Cgil Funzione pubblica, che gli chiede un incontro immediato affinché vengano riviste le regole introdotte dal Plus di Bonorva (Piano locale unitario dei servizi alla persona), Comune capofila del distretto sanitario di Alghero. Sono le carte giocate da famiglie, lavoratori e sindacato «per evitare la perdita di posti di lavoro, con personale che finora aveva garantito l’efficienza del servizio e la continuità nell’assistenza», afferma il segretario Fp Paolo Dettori.

Lo scorso maggio una manifestazione organizzata davanti al Comune dalla stessa Cgil Fp aveva puntato il dito contro il nuovo sistema cosiddetto di accreditamento varato dal Plus di Bonorva. In pratica i servizi non vengono affidati tramite appalto a una sola impresa o cooperativa, ma viene compilata una lista da cui sono gli stessi destinatari dei progetti di assistenza a scegliere. Inoltre viene richiesto alla figura di educatore la laurea come titolo di studio.

Effetto immediato, denuncia il sindacato: quindici lavoratori e lavoratrici che operavano nel settore da oltre vent’anni non sarebbero più idonei, e rischiano di perdere il lavoro, e intanto anche singoli (pensiamo agli studenti disabili o ai minori) e famiglie in difficoltà che finora avevano avuto uno stabile punto di riferimento si ritroverebbero danneggiati, e «con l’aggravio di inviduare e scegliere i tipi di intervento più adeguati per affrontare la situazione di disagio». «Immaginiamo – scrive la Cgil Fp al sindaco Bruno – la famiglia disagiata il cui figlio è assistito dal Set, il Servizio educativo territoriale per minori in difficoltà, proprio a causa di problemi gravi di uno dei genitori – dall’alcolismo alla droga fino alla prostituzione–. Può essere quello stesso genitore a scegliere l’educatore? In questo modo il minore non viene tutelato dal servizio pubblico».

Non solo. Afferma , infatti, il sindacato: «Poichè le famiglie potrebbero non conoscere le cooperative in lista per il servizio, potrebbero chiedere di essere indirizzate nella scelta. Ed ecco che il principio di rotazione e imparzialità sbandierato nell’accreditamento non sarà più garantito. Con la conseguenza che le stesse cooperative non avranno più la certezza del lavoro».

Insomma, la torta rimane la stessa, ma andrà divisa tra più commensali. E alla fine ci perderanno tutti, è il ragionamento del sindacato. «Il sistema di accreditamento scelto dal Plus – conclude Paolo Dettori – non ha basi normative, ed esiste solo un altro caso in Italia. Al sindaco Bruno chiediamo un intervento decisivo e quell’incontro che a suo tempo ci aveva promesso e non ci ha mai accordato».

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